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FORME IBRIDE DI MEMORIA: RIELABORAZIONI `POSTMEMORIALI¿ NELLA LETTERATURA DI LINGUA TEDESCA CONTEMPORANEA

Il progetto di ricerca si propone di indagare non solo i prodotti letterari della seconda generazione, alla quale si riferiscono specificamente le teorie di Hirsch, ma anche della “terza generazione”, onde determinare e ricostruire una precisa fenomenologia (allo stato attuale, stante la novità del metodo confluito nei Memory studies, tutt’altro che inquadrata) delle manifestazioni letterarie coinvolte dalla riflessione sul recente passato tedesco. L’olocausto, soprattutto, continua a rappresentare un terreno di confronto particolarmente acceso anche per le generazioni di autori che non ne hanno fatto esperienza diretta, inserendosi in una zona liminale di interferenza tra storia e memoria, ricordo individuale e collettivo, distanza e affettività, ovvero «tra il passato come oggetto di studio imparziale e il passato come parte affettiva della coscienza individuale e collettiva» (Goertz, "Transgenerational Rapresentations of the Holocaust", 1998). La natura traumatica dell’olocausto preclude infatti la strada verso una risoluzione collettiva o una sua integrazione in una coesa narrazione storica. Di conseguenza, la sua memoria non concerne solo la generazione dei sopravvissuti che ne fecero diretta esperienza, ma anche le generazioni alle quali i sopravvissuti, da un lato, hanno tramandato il loro ricordo individuale e la monumentalizzazione storica, dall’altro, la memoria collettiva. Per la generazione nata dopo gli eventi traumatici della guerra e della persecuzione, infatti, l’olocausto è al contempo tangibile e astratto, reale e immaginario, un locus della memoria, dunque, destinato all’ibridismo. I figli e i nipoti dei sopravvissuti sono stati a lungo ignorati come esponenti di una generazione altrettanto traumatizzata. Solo a partire dagli anni Sessanta gli studi psicoanalitici e sociologici hanno cominciato a interessarsi della seconda generazione non meno traumatizzata degli “Holocaust survivors”, alla quale, tra gli altri, anche Alain Finkilkraut (cfr. Le Juif imaginaire, 1980) ha dedicato la sua attenzione, dimostrando che le esperienze traumatiche dei sopravvissuti riverberano altrettanto traumaticamente e in modo irrisolto nella generazione postbellica. Il processo di elaborazione e trasmissione della memoria del recente passato tedesco da parte della seconda (e terza) generazione sembra infatti investito da una doppia vocazione: museale e psicoanalitica. Scopo precipuo, professato o inconscio, della generazione degli autori nati dopo gli eventi traumatici dell’olocausto e che ne hanno argomentato in opere narrative variamente coinvolte dal timbro autobiografico, è quello di preservare e trasmettere alla posterità l’eredità delle testimonianze ricevuta dai testimoni oculari dell’orrore. Allo stesso tempo, tuttavia, la vocazione museale si associa, come è stato variamente osservato, alla consapevolezza di rappresentare «il punto di mediazione» ideale tra due forme di memoria, «tra un passato vissuto personalmente e un passato ricevuto in eredità» (Goertz 1998, 34), che nel processo narrativo possono essere riassemblate e rielaborate. In questo contesto, il progetto si propone di considerare alcuni esponenti della letteratura tedesca contemporanea, appartenenti alla seconda e terza generazione, e la tematizzazione nelle loro opere narrative della memoria degli eventi traumatici che hanno contrassegnato la storia tedesca e europea del Novecento: Uwe Timm (1940), Monika Maron (1941), Minka Pradelski (1947), Viola Roggenkamp (1948), Hans-Ulrich Treichel (1952), Elisabeth Reichart (1953), Reinhard Jirgl (1953), Eugen Ruge (1954), Judith Kuckart (1959), Gila Lustiger (1963), Thomas Brussig (1964), Marcel Beyer (1965), Esther Discherheit (1962), Arno Geiger (1968), Katja Petrowskaja (1970), Julia Franck (1970), Eleonore Hummel (1970), Per Leo (1972).

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.000,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaPERRONE CAPANO Lucia (Coordinatore Progetto)
GHERI Paola (Ricercatore)