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INDICATORI DI CAPITALE SOCIALE IN ITALIA CENTRO-MERIDIONALE
Fino a tutto il 1500 l'organizzazione dello Stato pontificio era improntata alle Costituzioni Egidiane del 1357. Esso era composto da 5 province. Agli inizi del XVIII secolo Clemente XI e il suo successore Innocenzo XIII riorganizzarono lo stato cercando di modernizzarne l'amministrazione e migliorarne l'efficienza. La nuova ripartizione provinciale in 12 province cercava di rendere più omogenei i territori amministrati e di ridurre i privilegi di nobili e Comuni che intralciavano il funzionamento della macchina statale. Questo assetto restò invariato fino all'età napoleonica. Dopo la Restaurazione fu ancora modificato da Pio VII che creò 17 delegazioni apostoliche che, con alcune variazioni, restarono in vigore fino alla presa di Roma.Nel regno di Napoli, con l'eccezione del decennio francese (1806-1815), la burocrazia non era stata ancora inquadrata nell'organismo statale, per cui non esisteva una figura paragonabile al moderno funzionario. Gli uffici si acquistavano e procuravano un reddito. La vendita, per appalto o per licitazione privata, poteva essere a tempo, a vita o perpetua: così le cariche potevano diventare patrimonio di determinate famiglie, con le immaginabili conseguenze sul piano della corruzione e della mancanza di competenza dei titolari di tali uffici.Il Regno era organizzato in circoscrizioni amministrative. L'assetto organizzativo del territorio e, in particolar modo, la confinazione delle province derivò dalla ripartizione territoriale stabilita con i giustizierati di età normanno-sveva, dai quali derivarono le province. Queste, sebbene oggetto, nel corso dei secoli, di modifiche nei confini e nell'organizzazione amministrativa, mantennero inalterati il loro numero e i loro toponimi, almeno fino alle riforme di età napoleonica.In epoca aragonese, il sistema dei giustizierati fu soppresso: la figura del giustiziere fu sostituita da un funzionario, sempre di nomina reale, definito preside, mentre le circoscrizioni amministrative furono indicate, semplicemente, come province. Proprio in età aragonese, a partire dalla seconda metà del XV secolo, si cominciò a considerare il territorio del Regno suddiviso in dodici circoscrizioni, perchè il Contado di Molise venne separato dalla Terra di Lavoro. In verità, tale nuovo status fu più formale che sostanziale, poiché, fino al 1538, l'amministrazione del Molise fu congiunta a quella della Terra di Lavoro e, da quell'anno e fino al 1806, fu legata a quella della Capitanata.Per quanto riguarda l'istruzione, in entrambi i regni essa era affidata agli ecclesiastici; tuttavia Carlo III e Ferdinando IV di Borbone per la prima volta introdussero scuole pubbliche. Inoltre il Regno di Napoli fu il primo a espellere i Gesuiti nel 1767, creando difficoltà per sostituire gli insegnanti. L'istituzione più importante restava tuttavia il Collegio Romano fondato da sant'Ignazio di Loyola a Roma.Si vede quindi che i sono presenti due condizioni: 1) una marcata differenza organizzativa: 2) una stabilità secolare del territorio e dei confini.Queste caratteristiche permettono di condurre un'analisi di regression discontinuity per verificare l'eventuale sussistenza di differenze al giorno d'oggi.BibliografiaAA.VV., Atlante storico-politico del Lazio. Laterza, Bari, 1996Acemoglu Daron, Robinson James A. Why Nations Fail, 2012, Crown BusinessBanfield Edward C., Fasano Laura, The Moral Basis of a Backward Society, The Free Press, Glencoe, IL, 1958Vincenzo D'Alessandro Vincenzo, Corrao Pietro, Geografia amministrativa e potere sul territorio nella Sicilia tardomedievale (secoli XIII-XIV) in L'organizzazione del territorio in Italia e in Germania: secoli XIII-XIV, Bologna, Il Mulino, 1994Di Liberto Adriana, Sideri Marco, Past dominations, Current Institutions and the Italian Regional Economic Performance, European Journal of Political Economy 38, 2015, 12-41Giustiniani Lorenzo, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Tomo I, Napoli, Vincenzo Manfredi, 1797
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | RUSSO Giuseppe | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.164,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | RUSSO Giuseppe (Coordinatore Progetto) CARRIERI Vincenzo (Ricercatore) |