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LA MULTIPROPRIETA¿ NEL SETTORE TURISTICO

Va ricordato che fino al 1998 non esisteva nel nostro ordinamento una disciplina positiva della multiproprietà. La nozione di multiproprietà, i contenuti e la natura – reale o personale – del diritto stesso potevano desumersi dalla prassi contrattuale che indicava con il termine multiproprietà il diritto di godimento a tempo parziale di un bene immobile. I modelli contrattuali proposti dalle imprese operanti nel settore mostrano che il diritto di multiproprietà può atteggiarsi secondo tre schemi fondamentali: la multiproprietà reale, la multiproprietà azionaria e la multiproprietà alberghiera.Come noto con il contratto di multiproprietà immobiliare si trasferisce all’acquirente la proprietà di una quota indivisa di una unità immobiliare, inserita all’interno di un più ampio complesso residenziale. Questa forma di multiproprietà è l’unica che da vita ad un diritto di godimento di natura reale, spettando all’acquirente nelle altre due tipologie di multiproprietà (alberghiera ed azionaria) solo un diritto di godimento di natura personale.La multiproprietà alberghiera o time - share sta ad indicare la costituzione di diritti di godimento turnario su una struttura con vincolo di destinazione all’uso turistico-ricettivo. L’ammissibilità di questo schema contrattuale è discussa ogniqualvolta il diritto di godimento turnario assuma natura reale atteso che le strutture turistico – ricettive di tipo alberghiero sono vincolate ad una destinazione d’uso che non può essere modificata né strutturalmente attraverso modifiche edilizie, né funzionalmente, attraverso atti di disposizione parziale dell’immobile tali da impedirne in tutto o in parte l’utilizzo a fini turistico ricettivi.