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PRODUZIONI TESTUALI IN CLASSE DI FLE: L'ERRORE CREATIVO

Il progetto di ricerca consiste nello studio dell'errore creativo, che caratterizza la fase intermedia di acquisizione linguistica, l'interlingua. Particolare attenzione sarà rivolta alla teoria sull'interlingua e agli approcci metodologici che classificano i tipi di errori, le cause e, soprattutto, la natura dell'errore. La tendenza degli studi attuali è quella, infatti, di considerarlo come un'ipotesi che viene messa in atto dall'apprendente mostrando il livello di competenza di una lingua in uno specifico momento di transizione che precede l'acquisizione vera e propria. A tal proposito attingeremo alla teoria del monitor di Krashen (1981). Sul piano empirico si tenterà di analizzare la competenza testuale di un'aula numerosa di un corso annuale di principianti attraverso un corpus costituito da un lavoro scritto, un documento in cui lo studente mette in atto le competenze impartitegli durante il percorso di apprendimento e che lo rende partecipe dei contenuti e della scelta dei materiali (L. Valdez Pierce in J.D. Brown, 1998). Avvalendoci dello studio di Corder (1981) potremo valutare l'uso dell'input – il materiale linguistico che viene sottoposto all'apprendente. Scopo di questo studio è descrivere il livello di competenza testuale negli apprendenti di una classe universitaria italiana. Analizzeremo la conoscenza testuale su più livelli di analisi secondo un approccio pluridimensionale al fine di mettere in evidenza quali siano gli errori ricorrenti nel corso di un semestre di studio, malgrado la variabilità individuale di cui è costituita la fase intermedia dell'interlingua che si situa tra la fase iniziale dell'acquisizione e la totale padronanza della lingua straniera (Pallotti 1998). L'analisi tenderà a focalizzarsi sull'uso dell'interlingua nella produzione scritta e sulle interferenze tra le regole fonetiche e le regole ortografiche. Inoltre, esamineremo l'influsso della lingua madre sulle tipologie di errore. A tal proposito, elaboreremo le nostre ipotesi sui dati, così come afferma Balboni (2002).