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GUARDIA SANFRAMONDI. RITI SETTENNALI E PROCESSI DI PATRIMONIALIZZAZIONE

Il metodo etnografico prevede che la ricerca sul campo possa articolarsi attraverso due fasi:- la consultazione dei documenti d'archivio (anche foto, film ecc.) e della bibliografia specifica esistente;- il dialogo critico e riflessivo "sul campo" con gli informatori che permetterà la raccolta di testimonianze tra gli abitanti dei quattro rioni che compongono Guardia Sanframondi (BN): Croce, Portella, Fontanella e Piazza. I "documenti" così prodotti, debitamente registrati su supporto digitale, confluiranno nell'Archivio Demoetnoantropologico Audiovisivo del Dispac (ADA).Le storie di vita, le modalità del racconto, le performances narrative di autorappresentazione e di riflessione dialogica degli informatori guardiesi andranno dunque a costituire un corpus di conoscenze etnografiche messo a disposizione della comunità locale (restituzione) e di quella scientifica, anche attraverso incontri, convegni, pubblicazioni a stampa e supporti multimediali.Si ritiene così di poter interpretare il rapporto culturale che la società guardiese intrattiene con la sua più importante tradizione religiosa, un rituale in grado di produrre e rappresentare i caratteri identitari locali messi in gioco anche dai processi di “patrimonializzazione” dei beni culturali folklorici immateriali della comunità sannita.In conclusione, si proverà a porre l'attenzione sulla tematica della “costruzione del ricordo” attraverso l'esercizio della memoria visiva e narrativa legata proprio ai riti settennali in onore dell’Assunta.Si prevedono:1) la realizzazione di un video documentario poiché, i mezzi audiovisivi, costituiscono oggi la maniera più efficace di presentare contestualmente le voci polifoniche degli informatori e i contenuti polimorfi della documentazione archivistica e bibliografica;2) la pubblicazione a mezzo stampa dei risultati della ricerca.