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RETORICA, POTERE, VIOLENZA: UN MODELLO AGONISTICO PER LA DELIBERAZIONE

La ricerca si presenta come una continuazione del progetto presentato nel 2014. Il primo anno è stato dedicato, innanzitutto, ad una preliminare ricognizione della letteratura critica, ormai sterminata, relativa al ruolo della deliberazione nell'ambito della democrazia. Tale ricognizione si è principalmente focalizzata sui due paradigmi teorici attualmente dominanti, quello della democrazia deliberativa e quello della democrazia agonistica. A partire da questo sfondo, si è incominciato a delineare il ruolo fondamentale che deve essere riservato alla retorica a partire da due differenti prospettive, tra loro intrecciate: la natura dell'argomentazione ed il rapporto tra ragione e passione. Per quanto riguarda l'argomentazione, si è cercato di mostrare che, almeno nell’ambito in cui argomentazione e sfera pubblica si intrecciano più strettamente e cioè quello della deliberazione, qualsiasi tentativo di individuare dei vincoli normativi a priori non solo non può essere considerato soddisfacente, ma rischia di essere addirittura fuorviante perché tende a far collassare l’uno sull’altro il livello della correttezza logico-argomentativa e quello della correttezza politica. In questo ambito fare a meno della retorica o pensare di poter distinguere tra buona e cattiva retorica è oltre che sostanzialmente inutile anche pericoloso. In entrambi i casi ci si basa, infatti, sull’ipotesi che l’individuazione di un adeguato livello normativo per l’argomentazione garantisca la correttezza delle decisioni prese e di conseguenza produca un inevitabile consenso su di esse. Contro questa immagine fuorviante, la prospettiva retorica permette di mostrare non solo che la pratica argomentativa è sempre situata e perciò conflittuale, ma che nel suo esercizio non ha senso distinguere tra ricerca della verità e ricerca della vittoria. Allo stesso tempo, la retorica è la sola disciplina a fornire una cornice teorica in grado di spiegare in maniera soddisfacente come nella pratica argomentativa risultino contemporaneamente presenti sia la dimensione razionale che quella emotiva. Anche in questo caso, infatti, il tentativo ricorrente di isolare il nucleo razionale non ci fa deliberare meglio, ma rischia solo di oscurare ciò che accade realmente quando deliberiamo nella sfera pubblica. A partire dalle considerazioni avanzate (e già in parte messe alla prova in pubblicazioni e convegni internazionali), il secondo anno sarà dedicato a delineare un modello alternativo di deliberazione che si basa sui seguenti presupposti: 1) ogni uso del linguaggio è intrinsecamente retorico e per questo motivo chiama in causa la persuasione; 2) ogni tentativo di persuadere gli altri con il linguaggio deve essere considerato una pratica competitiva ed agonistica; 3) indipendentemente dalle proprie abilità retoriche il parlante sottopone le sue affermazioni al vaglio della discussione; 4) chiunque sia in grado di utilizzare abilmente il linguaggio acquisisce un potere che non può tuttavia monopolizzare. In questa prospettiva l’acquisizione dell’abilità retorica corrisponde ad una duplice finalità: da un lato consente di accedere all’agone’ della deliberazione democratica, dall’altro è uno strumento difensivo per non essere sopraffatti da una forma di violenza, meno evidente, ma non per questo meno vincolante della forza fisica.Pubblicazioni e partecipazioni a Convegni:Retorica, potere, deliberazione: un modello agonistico per la deliberazione, RIFL, 2014, 82-95Argomentazioni in conflitto: buona o cattiva retorica?, Blytiri, 2014 (in stampa)Uno strano triangolo: Peirce, la democrazia e la retorica,RIFL, 2015 (in stampa)Cultivating Emotions: an agonistic and rhetorical framework for democratic passions, (Building Consensus: Rhetoric between Democracy and Conflict, Palermo, 16-18 aprile 2015)(con S. Di Piazza e F. Piazza), Does public deliberation really need normative constraints? (First European Conference on Argumentation, Lisbona 9-12 giugno 2015

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.510,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 31 Dicembre 2017
Gruppo di RicercaSERRA Mauro (Coordinatore Progetto)