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VIVIANI E LA CENSURA FASCISTA ATTRAVERSO I DOCUMENTI DELL'ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO DI ROMA

Il progetto di ricerca intende condurre uno studio sui rapporti dell'attore-autore Raffaele Viviani con il Ministero della Cultura Popolare, indagando tale legame attraverso i documenti inediti custoditi presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma. In particolare oggetto d'indagine saranno i fasci Censura Teatrale Raffaele Viviani appartenenti alle buste 497, 557, 608.Obiettivo primario della ricerca è un'analisi accurata della corrispondenza di Viviani con Leopoldo Zurlo, il capo dell'Ufficio della censura fascista, per riscontrare in che misura i testi teatrali sono stati modificati - nella struttura e nelle scelte linguistiche - secondo le annotazioni che accompagnavano i brani censurati dal funzionario fascista. Particolarmente rilevanti sono le modifiche da un punto di vista linguistico, un caso esemplare si riscontra per il testo "L'Ombra di Pulcinella", in cui l'espressione 'Prefetto' viene sostituita con 'Autorità'.Altrettanto interessante è il caso dell’atto unico vivianeo "Il Trasformista": all’interno del copione teatrale è conservata una lettera autografa di Zurlo (del 22 agosto 1939), in cui l’alto funzionario fascista invita Viviani a correggere il copione in alcune battute lesive – secondo il censore – dell’immagine dell’autorità di polizia. Viviani accoglie le indicazioni di Zurlo, cambiando l’atteggiamento delle guardie proprio come l’alto funzionario gli aveva suggerito.Spesso le indicazioni di Zurlo si riferiscono a testi che denunciano una condizione di indigenza e di forte disagio morale, che, certamente, non doveva essere gradita al Regime e alla sua politica propagandistica, tanto da indurre Viviani a operare tagli e riscritture graduali. È questo peraltro un aspetto molto interessante della vita artistica di Viviani che, da una parte, attraverso la creazione dei suoi “tipi” popolari, denunciava la loro condizione di povertà e inadeguatezza, dall’altra, però, come ogni uomo di teatro, non voleva compromettere il rapporto con il potere e, per certi aspetti, cercava di proporre il suo repertorio, senza incorrere nei condizionamenti della censura. È anche vero che nella pratica attoriale, Viviani poteva agire più liberamente rispetto al testo scritto.Il progetto di ricerca intende anche studiare le eventuali annotazioni di Zurlo relative alla musica, elemento fondamentale nel teatro di Viviani, che si presenta come una commistione di versi, prosa e musica. L'indagine relativa all'aspetto propriamente musicale sarà condotta da uno dei componenti del gruppo di ricerca, il prof. Pasquale Scialò, che insieme con il responsabile scientifico del progetto di ricerca ha curato l'edizione critica del Teatro di Viviani, due monografie e la raccolta intitolata "Canti di scena".

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.500,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga27 Luglio 2018
Gruppo di RicercaLEZZA Antonia (Coordinatore Progetto)
FALARDO Domenica (Ricercatore)
IACCIO Pasquale (Ricercatore)
MONTANILE Filomena (Ricercatore)