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ANTROPOLOGIA DEL TRAMONTO: PEDAGOGIA E POSTUMANESIMO

La tentazione teoretica di volgere lo sguardo alle possibili implicazioni pedagogiche del postumanesimo nasce dalla sensazione che sia difficilmente aggirabile l'analisi di quelle forme, intese qui bergsonianamente come istantanea presa su di una transizione, di essere-pensiero che configurano l'esteriorità e, insieme, la sostanza modellabile da cui emerge la foggiatura dell'umano nel postumano. Nel tempo dell'antropologia del tramonto, dell'imperturbabilità del pensiero rispetto al suo stesso pensato, dell'adiaforia pedagogica, il declino del senso deve essere sottratto al suo rovinoso crepuscolo.Se il postumano finisce per configurarsi come quel luogo in cui discontinuità e unicità ontologica sono destinate a subire un cortocircuito e la performatività del sapere si sottrae da ogni possibile messa in questione di legittimità, la pedagogia diviene quello spazio elettivo di consapevolezza teorica chiamato a ricercare le scie di senso per rimettere entro la sua riflessività dei coefficienti di significato e valore capaci di riprogettare una nuova alleanza, inedita e inattesa, tra uomo, educazione e senso. La pedagogia, in altri termini, è chiamata ad abitare la lacuna che il postumanesimo porta con sé, a porsi sul sentiero di questa transizione in cui l'uomo cessa di essere il centro, il fulcro, della considerazione teorico-pratica dell'umanesimo per divenire un soggetto frattale, un precipitato della fuoriuscita tecnoproduttiva.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.485,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaMARTINO Paola (Coordinatore Progetto)
ATTINA' Marinella (Ricercatore)
VISCONTI Elena (Ricercatore)