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SOCIET IN MANO PUBBLICA E PROCEDURE CONCORSUALI

La ricerca si propone di prendere le mosse dall'esposizione della questione della fallibilità delle società in mano pubblica, e delle possibili soluzioni alla luce dei più recenti orientamenti interpretativi: il metodo cd. “tipologico” e quello cd. “funzionale”. Si approfondirà sia la tesi volta ad assoggettare la società in mano pubblica alle procedure oncorsuali (cd. privatistica). Si esamineranno alcune osservazioni critiche sulle esposte tesi giurisprudenziali. Si approfondirà l'ipotesi - innovativa - della riconducibilità della società a partecipazione pubblica alla disciplina codicistica delle società di capitali Ex Art. 4, Comma 13, D.L. N. 95/2012, ed i suoi corollari sul piano del diritto fallimentare. Si esamineranno le questioni sollevate dal fallimento delle società in mano pubblica. Andrà in primo luogo approfondita la posizione dell'ente pubblico rispetto alle scelte organizzative e gestionali della società in mano pubblica. Occorre tenere presente che, a differenza delle società lucrative, quelle costituite dall'ente pubblico per il perseguimento di fini pubblici raramente perseguono l'obiettivo del guadagno e possono orientare la propria gestione secondo il criterio dell'economicità. Per i servizi non economici, la gestione deficitaria costituisce la regola, giacché l'attività che l'ente pubblico svolge attraverso la società, viene remunerata attraverso la soddisfazione del bisogno della collettività cui l'attività si rivolge. Occorre approfondire, pertanto, i peculiari profili afferenti alla responsabilità dell'ente sia sotto l'aspetto della violazione dei principi di corretta gestione societaria ed imprenditoriale (art. 2497-bis e ss. c.c.) sia sotto l'aspetto della responsabilità del committente (art. 2049 c.c.), anche tenendo conto delle peculiarità delle c.d. società "in house". Temi, questi ultimi, cui la dottrina non ha avuto occasione, finora, di dedicarsi.