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L'ITALIA CAMBIA VOLTO. QUINDICI ANNI DELLA NOSTRA STORIA TRA CINEMA, MUSICA E TELEVISIONE (1953-1968)
Abbiamo volutamente dilatato gli anni del miracolo economico (definizione del Daily Mail nel 1959). Siamo convinti, infatti, che, se l’acme del boom viene raggiunta tra il 1958 e il 1963, le trasformazioni che intendiamo studiare partono prima e continueranno ben oltre il 1963: in certo senso, il 1968 può essere considerato, come ipotizzava Pasolini, l’anno in cui i modelli culturali iniziano a corrispondere all’evoluzione economica e sociale del Paese. Va sottolineato un dato. Nel 1952 in Italia la percentuale di popolazione attiva impiegata nel settore primario, l’agricoltura, è del 42,40%, quella dell’industria del 31,69%, mentre nel terziario lavora il 25,90% della popolazione. Nel 1962 le percentuali diventeranno rispettivamente del 27,44%, del 40,38%, del 31,27%. In dieci anni si verifica una crescita economica talmente impetuosa cui non sempre corrispondono nuovi modelli e valori. Nel 1958, al Festival di Sanremo, Domenico Modugno accompagna la canzone trionfatrice del festival, Nel blu, dipinto di blu, con un gesto liberatorio: spalanca e allarga le braccia (anziché chiuderle intrecciando le mani all'altezza del cuore). Un gesto che può essere considerato l’icona del periodo che gli italiani si apprestano a vivere, probabilmente l'espressione più efficace di un'Italia che iniziava a uscire dagli anni cupi del dopoguerra e della ricostruzione per tuffarsi, con un vitalismo inaspettato e sorprendente, in un mondo dove tutto appariva possibile e dove erano invecchiati di colpo stili e modelli di vita tradizionali. Erano scomparse le lucciole, avrebbe scritto Pasolini. Si stava realizzando un processo che, prima ancora di Pasolini, un altro brillante, ma assai meno ricordato intellettuale, aveva efficacemente descritto. Su «l’Avanti» dell’8 gennaio 1960, commentando le feste natalizie da poco trascorse, Luciano Bianciardi annotava: «La festa della cristianità si va inoltre scattolicizzando. L’onda dell’americanismo batte anche su questa spiaggia, e non sembra che il Vaticano voglia far qualcosa per arginarla». E film come Boccaccio ’70, L’eclisse, Il giudizio universale, Una vita difficile, La voglia matta (tutti del ’61) o Il sorpasso (1962) danno una rappresentazione efficace di una società in tumultuoso cambiamento, dove vecchi modelli, tipici di una cultura ancora legata al mondo delle campagne e alla religiosità tradizionale, mostravano la loro inadeguatezza. Da questo punto di vista esemplificativo è, in Boccaccio ’70, l’episodio Le tentazioni del dottor Antonio di Fellini: la classe dirigente da una parte rivendica lo sviluppo, dall’altra, la censura - rappresentata dal dottor Antonio – si ostina a difendere un’etica sessuale e valori tipici di una società arretrata, agricola e patriarcale. Insomma, nell’Italia a cavallo del decennio 50-60 mutavano i costumi, i modelli, i valori, il paesaggio, gli interni delle case, i corpi (le dolci “curve” di Gina Lollobrigida e Sophia Loren venivano sostituite dalle acerbità e spigolosità di Catherine Spaak). Cambiava, infine, il linguaggio. È ovvio – gli esempi addotti ne sono testimonianza – che per analizzare e descrivere questi cambiamenti bisogna ricorrere alle fonti audiovisive: il cinema (la fiction, ma anche il cinema documentaristico, dai filmati dell'ENI ai cinegiornali della Incom, alle inchieste televisive di Soldati e Pasolini ) e politico (i film girati in occasione delle elezioni dal PCI o dalla DC, reperibili presso l’Istituto Sturzo e presso l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), le trasmissioni televisive, le canzoni (si pensi alla centralità del già ricordato Festival di Sanremo). Nè vanno trascurati la stampa "popolare" e quella "femminile", con particolare attenzione alla corrispondenza dei lettori e alle rubriche inerenti alle «vicende di cuore» o al «galateo», nonché diari, memorialistica e la stessa produzione letteraria: un titolo su tutti, che diventerà, ad opera di Lizzani anche un film, La vita agra del già ricordato Bianciardi.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | CAVALLO Pietro | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.950,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | CAVALLO Pietro (Coordinatore Progetto) IACCIO Pasquale (Ricercatore) |