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CASE DI "CARTA" NELLA STORIA DELL'ABITARE

Il tema dell’abitare è vasto ed ambizioso e non è semplice definirne i limiti spazio-temporali. Convenire con Loos secondo il quale “l’opera d’arte è rivoluzionaria, la casa è conservatrice” ovvero “la casa pensa al presente” mentre solo “l’opera d’arte indica all’umanità nuove vie e pensa all’avvenire” porterebbe a considerare la sua casa sulla Michaelerplatz come un anonimo esempio di edificio residenziale e i suoi esperimenti di raumplan come una tradizionale soluzione spaziale. In realtà le abitazioni hanno da sempre, non soltanto rappresentato la società che le vedeva nascere, ma anche espresso, a volte, elementi di modernità domestica e non solo formale. L’asserzione di Cornoldi secondo il quale l’avanguardia architettonica non ha prodotto veri spazi domestici e che invece l’abbinamento tradizionalismo-domesticità è quello vincente, può solo fino ad un certo punto essere condivisa. E comunque anche lo studio di quegli edifici più “formali” nei quali l’attenzione è stata essenzialmente posta sugli elementi figurativi (si pensi alle case di Mies), potrà sempre risultare di grande interesse non solo per la storia dell’architettura ma anche per quella dell’abitazione, fornendo inoltre utili spunti di riflessione per la progettazione della casa contemporanea. La ricerca, con un approccio innovativo, parte dalle realizzazioni concrete ma intende poi concentrare il suo interesse su case non realizzate, ideali, sognate o future che gli uomini di una determinata epoca hanno potuto descrivere, disegnare, immaginare. I progetti di case-modello ideati nel corso dei secoli, costituiscono un’irrinunciabile fonte di informazioni sulla mentalità, la cultura architettonica e domestica, nonché sulle profonde trasformazioni della tecnica. Ai vari studi e proposte per case e città moderne, si affiancano i sogni degli utopisti che mettono al centro della loro visione la casa, cornice materiale determinante della vita organizzata e felice. Una casa che non è però sempre pensata in termini di fruibilità e di vita quotidiana, poiché i progettisti visionari cercano di imporre delle visioni dell’abitare, ovvero case ideali che non necessariamente corrispondono ai reali bisogni e che in qualche modo forzano i modi di vivere degli abitanti. Non mancano neppure nel XX secolo gli esempi di progetti irrealizzati o irrealizzabili, architetture immateriali ma ampiamente documentate attraverso scritti e disegni. Basti pensare ad alcune esperienze futuriste come le case a gradinate di Sant’Elia del 1913-1914, agli edifici di Hermann Finsterlin, alle case alpine di Taut, o alla piccola casa ideale di Gio Ponti. Senza dimenticare le sperimentazioni come i grattacieli “a radiatore” di Guido Fiorini del 1930, le creazioni di Jean Prouvé o Buckminster Fuller, fino al progetto Hexacube di Georges Candilis o alla casa a Vienna di Portoghesi del 1980. Si tratta quindi di uno studio di non semplice implementazione che, attraverso un’approfondita analisi di fonti storiografiche e iconografiche (manuali, opere letterarie, filosofiche, grafiche e pittoriche), si propone di reperire e analizzare, accanto alle dimore realmente costruite, anche i “progetti di carta, parole e colori”, esempi di architettura domestica non realizzata, spesso poco conosciuta, a cui non è stata finora tributata la dovuta importanza. La ricerca, pur inserendosi in posizione di continuità rispetto agli studi già realizzati e partendo da comuni basi scientifiche e metodologiche, non vuole utilizzare le tradizionali categorie della tipologia edilizia (case a corte, a schiera, a patio ecc.), frequentemente utilizzate dal mondo anglosassone, bensì concentrare il suo interesse sulla trasformazione dello spazio domestico realizzato o solamente sognato, giungendo ad una lettura “alternativa” della storia dell’architettura e dell’abitare nel corso dei secoli.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.123,89 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Gruppo di RicercaTALENTI Simona (Coordinatore Progetto)