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STRUTTURE NARRATIVE TRA OTTOCENTO E NOVECENTO: DAL ROMANZO ¿TEATRALE¿ AL RACCONTO ¿COMBINATORIO¿

Il progetto ha come fine ultimo – e in questo consiste, spero, l’aspetto originale – una organica rappresentazione del rapporto tra narrativa ed elemento visivo (teatro, fotografia, cinema) colto all’interno delle dinamiche storiche nel passaggio tra Ottocento e Novecento. Essa potrà avvalersi dell’analisi condotta sulle opere narrative più significative della nostra letteratura – dal romanzo manzoniano a quelli verghiani, dai romanzi e racconti di Calvino fino a «Il nome della rosa»di Eco – indagate in rapporto alle arti “visive” del teatro, cinema e fotografia. Di queste saranno evidenziate le caratteristiche secondo una prospettiva di studio che illustri anche il rapporto interattivo con le opere narrative con le quali interferiscono. Si tenterà di illustrare soprattutto secondo quali modalità e in qual misura il passaggio dal teatro alla fotografia e al cinema abbia influito soprattutto sulle strutture delle narrazione mutando la sua capacità rappresentativa e, dunque, visiva o “visibile”. Tale studio sarà preceduto da una prima fase di ricognizione bibliografica relativa all’ambito generale all’interno del quale si sviluppa il progetto – la narrativa tra Ottocento e Novecento -, al fine di una attenta valutazione delle diverse angolature dalle quali la critica letteraria ha tracciato poi percorsi di indagine sui differenti generi della narrativa tra Ottocento e Novecento. La ricerca bibliografica sarà estesa, ovviamente, alle singole opere che saranno prese in esame, nonché alle arti visive con le quali avverrà il confronto al fine di valutarne le reciproche interazioni.