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ARTE, DESIGN E CAMOUFLAGE

Si tratta di fare il punto sulla relazione che il camouflage, secondo le sue varie declinazioni, intrattiene con l'arte e con il design. Il legame tra arte e camouflage ha origini lontane, quando, durante la prima guerra mondiale, furono chiamati un gruppo di artisti appartenenti al cubismo, tra i quali Braque e André Mare, a operare vere e proprie mimetizzazioni teatrali di armi e di fabbriche belliche. Gli artisti contemporanei praticano altre forme di camouflage: da Andy Warhol a Cindy Sherman, da Yasumasa Morimura ad Ana Mendieta, dalla Orlan a Vanessa Beecroft, da Thomas Hirshhorn a Luigi Ontani, solo per citarne alcuni. Cosa hanno in comune questi artisti? Cosa apportano ad una riflessione più teorica e generale sul camouflage? Analogamente il problema si pone per l'architettura e il paesaggio. Si ha camouflage quando alcuni edifici si presentano come maschere di altri edifici, oppure quando si mimetizzano con l'ambiente, fingendo di essere elementi naturali come rocce, cascate d'acqua o vegetazione, oppure quando tentano di smaterializzarsi, confondendosi con la luce del cielo. Si ha camouflage, nel design, quando si cambiano i connotati di un oggetto per evitare che venga riconosciuto, come nelle macchine fotografiche delle spie o dei violatori della privacy. Ma si ha camouflage anche quando alcuni artefatti giocano a darsi l'aspetto di altri oggetti, rivestendo forme antropomorfe o animali o perfino vegetali e lo fanno non per una maggiore funzionalità, ma per puro gioco, per humour, per una maggiore efficacia comunicativa. Si pensi alle poltrone di Gaetano Pesce, di Ron Arad, di Marc Newson o ai divani dei Droog Design, solo per citarne alcuni. Si tratta di veri e propri travestimenti secondo una declinazione del camuffamento che va dalla dimensione ludica della mascherata a processi di mimetizzazione estrema a scopo bellico o di spionaggio. La ricerca analizzerà le diverse forme di appropriazione e di détournement del camouflage con l'obiettivodi mostrare gli inganni e i mascheramenti, l'invisibilità e la confusione esistente fra figura e sfondo, fra individuo e spazio, strumenti privilegiati per esplorare le questioni relative alla percezione e alla costruzione della realtà, lo statuto dell'arte, la natura della rappresentazione.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.650,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaPASSARO Maria (Coordinatore Progetto)