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IMMAGINAZIONE E MEMORIA

Il progetto dal titolo "Immaginazione e memoria" si articolerà in tre momenti: un saggio dedicato a Ignazio di Loyola; il secondo sulle tecniche memorabile di Filippo Gesualdo e il terzo sui vincoli, nelle strategie magiche, di Giordano Bruno. Il primo saggio (su Ignazio di Loyola) si occuperà dei processi immaginativi che devono costituire una base per le scelte. L'immaginazione per Ignazio ha una costituzione "plastica", può cioè essere modellata in un certo modo. Se noi la formiamo in modo da introdurre in essa immagini del demonio e dell'inferno, al momento della scelta l'orrore provato per le immagini introdotte spingerà l'uomo a optare per il bene. In questo modo il soggetto non sarà esposto al dubbio e ala lotta con il piacere, ma "disposto" al bene dalla forza interna dell'immaginazione. Il secondo saggio (su Filippo Gesualdo) si occuperà degli "spazi" della mente che originalmente il Gesualdo reperisce nel corpo umano. Erede di una tradizione classica che stabilisce unfertile legame tra immagine e luogo, Gesualdo ritiene di utilizzare come "loci" non gli spazi noti delle chiese, delle città etc ma quelli ben più conosciuti dal soggetto che riguardano il corpo. questa procedure dovrebbe conferire nell'esercizio dell'omiletica numerosi riferimenti facili da convocare durante la formazione del discorso. Il terzo saggio (su Bruno) indaga il rapporto, stabilito dal Nolano, tra immaginazione e magia naturale. Secondo il convincimento di Bruno, la finalità principale della magia è la cattura dell'uomo, per cui attraverso immagini e discorsi il mago dovrà "impressionare" il destinatario delle sue strategie per catturarne il consenso. Il mago deve essere in possesso di una conoscenza universale e deve poter usufruire delle sue competenze nel momento giusto e sul soggetto adatto.