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L'ITALIA CAMBIA VOLTO. QUINDICI ANNI DELLA NOSTRA STORIA TRA CINEMA, MUSICA E TELEVISIONE (1953-1968)

La richiesta 2015 sottolineava la volontà di dilatare volutamente gli anni del miracolo economico, dal 1953 al 1968: «Siamo convinti, infatti, - scrivevamo - che, se l’acme del boom viene raggiunta tra il 1958 e il 1963, le trasformazioni che intendiamo studiare partono prima e continueranno ben oltre il 1963: in certo senso, il 1968 può essere considerato, come ipotizzava Pasolini, l’anno in cui i modelli culturali iniziano a corrispondere all’evoluzione economica e sociale del Paese». Su queste basi, nella primavera di quest’anno abbiamo promosso un convegno che ha raccolto ricercatori, in gran parte giovani, provenienti da varie università italiane e straniere: “LA CUCCAGNA. I media audiovisivi e l’Italia del miracolo". I temi affrontati sono stati molti (è nostra intenzione pubblicare gran parte delle relazioni): un animato dibattitto, sotto la guida di studiosi di rilievo internazionale (Simona Colarizi, Marco Gervasoni, Pierre Sorlin, Elena Mosconi, Emanuela Scarpellini), ha concluso ogni gruppo di interventi. Il convegno – un'ulteriore prova della sua validità – più che dare risposte ha posto nuove domande. E' su queste che intendiamo concentrare la ricerca di quest’anno (l’abbiamo definita «continuazione» solo perché il periodo cronologico in esame è rimasto uguale). Anzitutto si pone l’esigenza di una sempre maggiore integrazione di fonti di natura diversa, con la prospettiva tipica della Public History, ovvero cogliere l’evoluzione della mentalità degli italiani e del loro senso di appartenenza alla comunità nazionale, avvalendosi di diversi “supporti” mediatici in grado di ricostruire memorie individuali e collettive che immettono la storia nel quotidiano, cercando di dare una risposta ai motivi per cui un’idea gioiosa dell’esistenza e la speranza in un futuro aperto a tutte le possibilità si tramutino, in un periodo tutto sommato breve, in una sensazione di paura e di incertezza. Perché negli anni Sessantaquell’Italia “giovane” in grande espansione (il «baby boom»), che sembrava ormai in procinto di assumere la direzione, se non politica, culturale della società, tutt’a un tratto viene – o si sente - emarginata? Un sentimento cui contribuisce certamente una classe politica che non è in grado di governare, forse perché non lo capisce e quindi ne ha paura, il cambiamento. Non è un caso che il binomio allegria-trasgressione, evidente nelle canzoni del periodo 1958-1963, inizi a scomparire, lasciando il posto a un altro sentimento, di segno diverso (se non opposto): il risentimento nei confronti del mondo degli adulti (intervento di Paolo Mattera al convegno "LA CUCCAGNA"). In "Che colpa abbiamo noi" (1966) Mogol su musica di Lind dà voce a questa sensazione: «La notte cade su di noi / La pioggia cade su di noi / La gente non sorride più / Vediamo un mondo vecchio che / Ci sta crollando addosso ormai / Ma che colpa abbiamo noi». I giovani si contrappongono agli anziani.Ed è una contrapposizione in certo senso “pre-politica”, che si era affacciata già, in modo confuso, nella contestazione dell’estate 1960 alla politica del governo Tambroni, sfociata in scontri duri e violenti con la polizia che percorsero un po’ tutto lo Stivale. La generazione delle “magliette a strisce” contestava i neo-fascisti del MSI non tanto – e non soltanto – sulla base di una forte opposizione ideologica, ma perché avvertiva quanto superati e vecchi fossero i modelli fascisti. Il Sessantotto, insomma, arriva inaspettato, ma non all’improvviso, annunziato da alcuni "indizi" sui quali intendiamo concentrare la nostra attenzione nella ricerca di quest’anno. Per quanto riguarda le fonti, oltre a quelle citate nella richiesta 2015, aggiungiamo che a supporto della ricerca sarà utilizzato il materiale reperibile online sul sito Rai Storia e il portale “European History Primary Sources” (EHPS), progettato e gestito dall’Istituto Universitario Europeo diFirenze, dove confluiscono gli archivi digitali di tutti i paesi europei.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.850,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaCAVALLO Pietro (Coordinatore Progetto)