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INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO, DISUGUAGLIANZE, MOBILITA' SOCIALE E CRESCITA

Nella discussione sulle politiche di intervento pubblico nel finanziamento e nell'organizzazione dei sistemi di formazione universitari si discute, solitamente, la presenza di due fallimenti di mercato analizzati in due filoni teorici separati. Da un lato (Spence, 1973) si discute il ruolo dell'istruzione superiore come segnale di abilità individuale non perfettamente osservabile sul mercato del lavoro che permette agli agenti di autoselezionarsi in gruppi con livelli di abilità eterogenei. Il risultato è che nell'equilibrio normalmente selezionato nell'analisi del problema esiste, per i privati, incentivo a sovrainvestire rispetto al livello di investimento socialmente efficiente in istruzione per motivi puramente dimostrativi e allo scopo di segnalare la propria abilità. Per la letteratura sviluppata su questo filone non esistono basi per l'intervento pubblico nel finanziamento e sussidio dei sistemi di formazione superiore. In un filone distinto, dove si pone al centro dell'analisi il fenomeno dell'imperfezione del mercato dei capitali, si mostra come i costi per le famiglie meno abbienti di finanziare livelli di istruzione elevati per i propri figli genera, a livello aggregato, tendenze verso livelli eccessivamente bassi di investimento in capitale umano. Nelle economie reali queste due tendenze opposte coesistono e sono interconnesse: il costo del segnale (istruzione superiore) dipende dal grado di imperfezione del mercato del credito e quindi dalla distribuzione del reddito. Quest'ultima, a sua volta, dipende dai livelli di salario per le deverse categorie di lavoro (qualificato e non qualificato). Lo studio delle relazioni tra questi due aspetti non è stato affrontato in precedenza in letteratura ed è oggetto di analisi (D'Amato M. e D. Mookherjee, 2012). Oltre all'evoluzione della distribuzione del reddito i sovracitati fallimenti di mercato hanno un ruolo nel disegnare l'evoluzione nel tempo della distribuzione della ricchezza (D'Amato & Di Pietro, 2014). Si intende approfondire questo secondo aspetto introducendo in un modello di investimento in capitale umano aspetti di eterogeneità individuale e imperfezioni del mercato del credito in un modello simile a quello analizzato in Bisin et al. 2013. Questi fenomeni sono intimamente interconnessi con i processi di mobilità sociale legati all'istruzione, le condizioni di disuguaglianza dei redditi (skill premium) e, più in generale con le condizioni uguaglianza elle opportunità (ex-ante) e la crescita economica. Un approfondimento di questi aspetti dal punto di vista storico rappresenta un ulteriore sviluppo del progetto di ricerca di cui il presente è una continuazione. La questione oggetto di studio è di grande attualità (Piketty 2013) il punti di vista utilizzato è stato considerato assolutamente originale in diversi seminari e conferenze in cui il lavoro è stato presentato. Il progetto ha raccolto interesse locale in numerosi componenti del Dises e del Celpe, nonché in dottorandi e assegnisti di ricerca. Pubblicazioni recenti su temi collegati (Carrieri, D'Amato, Zotti 2015, Oxford Economic Papers) confermano l'intereesse della comunità scientifica internazionale per i temi affrontati e i metodi impiegati.

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.413,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaAMENDOLA Adalgiso (Coordinatore Progetto)
D'AMATO Marcello (Ricercatore)
DI PIETRO CHRISTIAN (Ricercatore)
HUYNH HSUEH LING HUYN (Ricercatore)
MOOKHERJEE DILIP (Ricercatore)
STIMOLO MARCO (Ricercatore)
ZOTTI Roberto (Ricercatore)