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LA QUESTIONE DEL LAVORO FORZATO TRA GUERRA, GUERRA FREDDA E DECOLONIZZAZIONE

Sulla base delle ricerche fino a qui svolte, il presente progetto prosegue nella direzione di studiare una grande questione di storia internazionale. Si intende partire da due assunti: a) la significativa persistenza del lavoro schiavistico nel XX secolo, a smentita del quadro normativo disegnato dalle grandi organizzazioni internazionali (Organizzazione internazionale del lavoro, Società delle Nazioni, Consiglio economico e sociale dell'Onu). b) la diffusione del lavoro schiavistico prevalentemente a partire dall'esperienza sovietica e dunque dei regimi che ne hanno riprodotto forme economiche e obbiettivi politici (le democrazie popolari in Europa orientale, la Cina di Mao). Il lavoro si indirizzerà allo studio dei seguenti nuclei tematici: 1) le denunce e le grandi concettualizzazioni intorno al lavoro forzato nel corso degli anni trenta. 2) Il carattere rivoluzionario della Seconda guerra come momento rivelatorio della realtà del sistema concentrazionario sovietico 3) La centralità del lavoro forzato nelle strategie politiche e nella propaganda della guerra fredda 4) la globalizzazione del discorso di fronte alla realtà del laogai in Cina

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.550,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaPOLESE REMAGGI Luca (Coordinatore Progetto)
SILVESTRI Agnese (Ricercatore)