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COMMITTENTI SALERNITANI DEL MEDIOEVO

Recenti studi hanno evidenziato il concetto di “agency” in relazione al processo di produzione dell’ opera d’arte, cercando di chiarire il rapporto tra donatore, committente, finanziatore, adviser, artefice e utente nel complesso meccanismo della progettazione ed esecuzione di manufatti prodotti nel medioevo. L’intento della ricerca è di indagare, in questa nuova prospettiva, il ruolo dei committenti nelle realizzazioni degli edifici sacri e profani , e degli arredi e degli oggetti ad essi pertinenti, nella Salerno medievale. Infatti, sebbene edifici quali il palazzo di Arechi e la cattedrale normanna, siano stati oggetti di studi approfonditi anche per quanto concerne la committenza, manca una analisi che integri la ricerca relativa a questi elementi emergenti con i dati ricavabili da commissioni o donazioni private, che da una parte esprimono una evidente volontà mimetica, ma che rivelano anche intenti differenti e un pubblico di utenti. L’analisi deve essere condotta non solo su una più ampia gamma di manufatti superstiti, ma anche sulle fonti scritte per chiarire in quale contesti si ambienti questo complesso sistema comunicativo tra il donatore e il suo pubblico. A scopo esemplificativo, se confrontiamo quanto è testimoniato fra XI e XII secolo nelle cattedrali di Capua e Salerno, si verifica che nel primo caso le epigrafi testimoniano interventi stratificati dall’età carolingia a quella normanna solo ad opera degli arcivescovi, mentre nel secondo si riscontra l’intervento del potere politico, degli arcivescovi e di laici, indicando il massim Salerno. Una sede ducale della Langobardia meridionale (sec. VIII). Scavi 1988-1990, a cura di Paolo Peduto, Spoleto, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2013o luogo sacro della città come ambito di autorappresentazione di forze cittadine differenti. Una particolare attenzione verrà riservata nel corso della ricerca alla committenza femminile, un tema finora inesplorato, dato la mancanza di uno spazio legare autonbomo delle donne nella tradizione longobarda prima e normanna poi; eppure Salerno conserva alcune testimonianze di grande interesse, non solo a dimensione locale, quali la rappresentazione di Guisana Botromile sulla porta bronzea della cattedrale o di Costanza di Francia nel sigillo dell’Abbazia di Cava dei Tirreni.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.650,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaZANICHELLI Giuseppa (Coordinatore Progetto)