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IL FENOMENO DELLA CORRUZIONE: STRUMENTI DI PREVENZIONE E COMPLIANCE AZIENDALE

Partendo dall’analisi della gravità del fenomeno corruttivo all’interno del nostro sistema e della sua incidenza sia sul piano economico che in termini di fiducia nelle istituzioni, la ricerca avrà quale obiettivo primario quello di offrire un programma anti-corruzione, che vada a rafforzare o integrare gli strumenti di contrasto e prevenzione già delineati dal legislatore. L’attenzione verrà posta in primo luogo sul momento preventivo. Muovendo dall’analisi dell’attuale assetto normativo, si cercherà di stimare l’efficienza delle misure anticorruzione già introdotte, di colmare eventuali gap e di individuare nuove strategie preventive che, affiancandosi a quelle già predisposte, consentano al programma anticorruzione di raggiungere migliori risultati applicativi. Lo sforzo della ricerca in questo campo sarà duplice: da un lato, potenziare il sistema di accountability, coinvolgendo le pubbliche amministrazioni chiamate ad adottare piani di prevenzione della corruzione e a garantire il rispetto degli obblighi di trasparenza, integrità e legalità; dall’altro, rafforzare i meccanismi di compliance aziendale. In un’ottica di self-regulation, la ricerca valuterà il contributo che le imprese e i privati possono offrire attraverso la predisposizione di modelli organizzativi e gestionali che siano improntati a logiche di risk management. L’attenzione sarà inoltre dedicata ai congegni premiali volti ad incoraggiare tali forme di compliance, soffermandosi in particolare sulle misure previste dal nuovo codice degli appalti e delle concessioni che individua nel Rating d’impresa e Rating di legalità lo strumento di verifica della capacità tecnica e morale delle imprese che partecipano alle procedure di aggiudicazione dell’appalto. Attraverso la ricostruzione sistematica dei modelli di accountability e compliance, si tenterà di individuare nuove forme di partecipazione attiva, nonché di predisporre un sistema di guidelines che possa essere disupporto sia per il settore pubblico che privato. Con riguardo al momento repressivo, particolare enfasi sarà riservata alla figura del Whistleblower al fine di sdoganare il c.d. sommerso, ossia tutti quei fenomeni corruttivi che non vengono alla luce a causa del rapporto di complicità che si instaura tra corrotto e corruttore. Tale figura risulta quindi centrale per la tutela dell’integrità e trasparenza della pubblica amministrazione e merita certamente di essere sostenuta e incentivata, sia all’interno delle amministrazioni pubbliche che private. La ricerca verificherà quindi l’idoneità dell’attuale disciplina del Whistleblowing a sensibilizzare la collettività verso forme di cooperazione e di diffusione della cultura della legalità, proponendo all’esito eventuali correttivi da apportare. Infine, la ricerca procederà ad individuare eventuali lacune che caratterizzano l’apparato repressivo, verificando la possibilità di creare una migliore sinergia e un più efficace coordinamento tra i meccanismi preventivi e quelli repressivi, al fine di rendere più efficiente la lotta alla corruzione e il raggiungimento degli obiettivi politico criminali ad essa sottesi.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.815,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaCASTALDO Andrea (Coordinatore Progetto)
CAPO Giovanni (Ricercatore)
CASTALDO MARIA ELENA (Ricercatore)
CIAGLIA GEMMA (Ricercatore)
COPPOLA FABIO (Ricercatore)
ESPOSITO Gianluca Maria (Ricercatore)
GENTILE DANIELA (Ricercatore)
NADDEO MARCO (Ricercatore)
PRINCIPE Angelina (Ricercatore)