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LO SGUARDO DEI FLÂNEURS

La ricerca dell’anno precedente è stata volta a cogliere il valore filosofico della promenade nei secoli XVIII e XIX, da Diderot, (nella cui opera la passeggiata è simbolo di una ragione erratica) a Baudelaire, nei cui scritti il promeneur solitaire di Rousseau si fa flâneur, figura della città moderna e delle sue contraddizioni. Approfondendo alcuni aspetti del lavoro già svolto, la ricerca sarà rivolta a cogliere altre figure di flâneurs, soprattutto quelle presenti nell’opera di alcuni poeti-filosofi del XX secolo. Jacques Réda, per esempio, l’autore de Les Ruines de Paris (1977), in cui appare all’opera il flâneur dell’epoca contemporanea, il cui sguardo vagabondo insegue i grandi cambiamenti del paesaggio delle odierne megalopoli. O Michel Deguy, secondo il quale la città contemporanea (l’après-villes per usare una locuzione dei Thierry Paquot) è stata distrutta nel momento in cui si è spettacolarizzato il suo spazio, lo si è offerto al turismo di massa, all’animazione indolente e parassitaria dei vacanzieri, al loro lèche-vitrines (Deguy). Lettore ed erede di Baudelaire, il flâneur di Deguy si mescola però nella folla della grande ville per raffigurarne la nuova e cangiante fisionomia, la sua «esthétique de la déglingue» (dello sgretolamento, della rottura, del venir meno), che (nota Régine Robin) è al fondo – è il fondamento – del nostro tempo.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.550,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaCOCCO Vincenzo (Coordinatore Progetto)