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LA RESPONSABILITÀ DEGLI AMMINISTRATORI PER "DANNO DIRETTO" AGLI AZIONISTI.

È evidente come la concezione tradizionale dei fatti illeciti, imperniata sul risarcimento delle sole lesioni di diritti soggettivi, risulti oggi orami superata a seguito del processo di ampliamento degli interessi meritevoli di protezione, con estensione della tutela aquiliana ai diritti di credito lesi da un terzo ed, in generale, a tutti i diritti relativi. La figura dell’illecito aquiliano, dapprima impiegata per la difesa di valori quali la proprietà privata e la persona viene oggi utilizzata al fine di ricomprendere nuove figure di illecito. Di fronte alle note potenzialità espansive del diritto della responsabilità civile anche in ambiti presidiati da discipline speciali, quali la responsabilità degli amministratori per danno diretto, il pericolo è evidentemente quello di una proliferazione delle pretese risarcitorie, pericolo che potrebbe essere scongiurato attraverso una selezione dei danni risarcibili, i quali debbono essere valutati in ragione della meritevolezza ditutela dell’interesse leso, condotta alla stregua del criterio dell’ingiustizia . Occorre, infatti, effettuare un bilanciamento tra le contrapposte esigenze: da un lato è necessario rispondere a richieste di giustizia sostanziale che, a fronte della lesione di interessi giuridicamente protetti, impongono una reazione dell’ordinamento, dall’altro occorre però fissare rigorosi criteri di selezione del danno risarcibile allo scopo di evitare una eccessiva ed incontrollata espansione dell’area della responsabilità che si presenta sempre più come un “universo in espansione” . Si manifesta cioè il rischio di un’incontrollata ed arbitraria estensione dell’area dell’illecito civile. Si è peraltro osservato che quando si manifesta una tendenza all’allargamento delle maglie della responsabilità da illecito la capacità di tenuta del sistema per scongiurare il pericolo di una proliferazione di azioni risarcitorie, è essenzialmente affidata da un lato “all’attitudine selettiva dei criteri normativi adottati settore per settore” dall’altro ad un attento lavoro da parte della giurisprudenza . Un sistema così strutturato sembra concretizzare il timore che da sempre ha accompagnato l’estensione dell’area della responsabilità, di una incontrollata diffusione dell’area di responsabilità che, se può favorire il danneggiato nel concreto giudizio in cui egli è parte, si risolve però in sostanziale inefficienza del sistema e in un aggravio di costi gravanti sulla collettività . Si tratta ora di verificare, quando l’illecito si consuma nel contesto dell’impresa collettiva azionaria, se la disciplina di diritto comune risenta dei valori societari. Il ricorso alla protezione civilistica potrebbe trovare un ostacolo nelle regole di diritto societario che disciplinano la materia in maniera specifica e, in parte, diversamente rispetto al diritto comune della responsabilità civile . In effetti, le regole societarie, pur non incidendo direttamente sulla configurazione della responsabilità per “danno diretto”, integrano il contenuto della fattispecie extracontrattuale al fine di salvaguardare proprio i valori societari . Vi è, quindi, un potenziale concorso tra regole individuali della responsabilità civile e regole collettive dell’ordinamento azionario. Espressione di tale interferenza è sicuramente il requisito del “danno diretto”, che impone una “canalizzazione” verso la società del risarcimento di ogni danno rispetto al quale il patrimonio sociale non sia rimasto indifferente (c.d. Haftungskanalisierung) . Tale regola non è altro che applicazione della disciplina posta a tutela dell’integrità del capitale sociale, al fine di evitare che i soci possano ritirare una parte del capitale sociale prima che i creditori sociali siano stati soddisfatti .

StrutturaDipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.486,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaATTANASIO Francesca (Coordinatore Progetto)
AGRUSTI GIOVANNI (Ricercatore)
D'AMATO Paolo (Ricercatore)
DE CHIARA Pasquale (Ricercatore)
DI AMATO Alessio (Ricercatore)
Fauceglia Giovanni Battista (Ricercatore)
MAMMOLA PAOLO (Ricercatore)
ROCCO DI TORREPADULA Nicola (Ricercatore)