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IL TEATRO DI RENÉ KALISKY ALLA PROVA DELLA DRAMMATURGIA DI ANTOINE VITEZ : PROSPETTIVE, SCAMBI, CREAZIONI

Vitez mette in scena tre opere di Kalisky: Le Pique-nique de Claretta, sulla fine del fascismo italiano e Piazzale Loreto del 1974; Dave au bord de mer, sull’identità ebraica e l’Israele degli anni Settanta, nel 1979; Falsch, sulla Shoah, dopo la morte dell’autore nel 1983. Se non fosse stato stroncato dalla morte nel 1990, il regista avrebbe probabilmente messo in scena altre pièce a lui particolarmente care: Jim le Téméraire (sul nazionalsocialismo), o Aïda vaincue (sulla Shoah). Salvo per l’approccio di O.-R. Veillon, le fonti critiche di parte viteziana tendono a sminuire notevolmente l’interesse che Vitez portò per l’opera di Kalisky, e a ridurre su un piano amicale-emotivo le attestazioni di grande stima per la sua opera. Goriely, studioso di Kalisky, è il primo ad occuparsi in un’ottica più oggettiva dei rapporti tra i due artisti, ma lo studio delle fonti resta nel suo lavoro limitato. Esiste infatti un’importante corrispondenza tra Vitez e Kalisky, inparte depositata all’IMEC di Caen (Francia), in parte da rintracciare negli archivi privati dei Kalisky, che ancora non è stata né ricostruita né analizzata. All’Imec sono egualmente depositati gli appunti di lavoro del regista teatrale, tanto più interessanti in quanto questi non risultano riprodotti integralmente nell’edizione scientifica curata da N. Léger. Con la presente ricerca, intendo dunque servirmi di tali fonti inesplorate per analizzare i rapporti, gli scambi di vedute, la complicità artistica che s’instaurò tra questi due straordinari uomini di teatro.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.400,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaSILVESTRI Agnese (Coordinatore Progetto)
POLESE REMAGGI Luca (Ricercatore)