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MODELLAZIONE GEOTECNICA DEI FENOMENI FRANOSI

Le ricerche si svilupperanno per le frane veloci e per quelle a cinematica lenta focalizzando l’attenzione su temi decisivi per una ancora più approfondita comprensione del loro comportamento meccanico e per l’individuazione delle più idonee opere di mitigazione del rischio ad esse connesso. In particolare, per i fenomeni di flusso nei terreni piroclastici della regione Campania (debris flows, debris avalanches, flussi iperconcentrati), si calibreranno e valideranno modelli numerici avanzati per la valutazione del tasso di erosione che tali fenomeni sono in grado di produrre lungo i versanti aperti e nei tratti canalizzati. Si approfondiranno, altresì, le caratteristiche cinematiche del flusso che saranno oggettivate attraverso l’introduzione del numero di Froude da utilizzare per differenziare le correnti lente da quelle veloci. Argomento questo di vitale importanza, ancorché solo marginalmente trattato nella letteratura scientifica, per una corretta progettazione degli interventi passivi di mitigazione del rischio troppo spesso dimensionati esclusivamente sulla base dell’esperienza e non già con l’ausilio di avanzati modelli di calcolo. In quest’ottica si valuterà, altresì, la possibilità di contemplare soluzioni innovative capaci di ridurre la distanza di propagazione dei flussi attraverso un sistema di drenaggio posizionato nella porzione pedemontana di un versante avente la finalità di diminuire le pressioni neutre delle masse in movimento. Con riferimento ai flussi si approfondirà, altresì, il tema degli interventi attivi basati sull'ingegneria naturalistica con riferimento, in particolare, al contributo fornito dalle radici di alcune specie graminacee. In tale ottica si metteranno a punto metodologie di indagine in laboratorio per confrontare le performance dei terreni nudi con quelli radicati per i quali si attende una drastica modifica delle proprietà idrauliche, della resistenza a rottura e della collassabilità della matrice. Un tema che si intende approfondire per le frane a cinematica lenta è quello dei trend temporali degli spostamenti con il fine di sviluppare ulteriori considerazioni sulle caratteristiche cinematiche dei fenomeni che consentano un rafforzamento del modello già messo a punto per la comprensione dell'evoluzione delle frane attive e di quelle occasionalmente riattivate. Ulteriori approfondimenti riguarderanno le frane superficiali in terreni a grana fine, fenomeni molto diffusi in Italia e nel resto del mondo, per i quali (a scala media e grande) si proseguiranno le ricerche sin qui svolte sulla i) ricostruzione della carta degli spessori degradati ante-evento con modelli di tipo ingegneristico e sui i) modelli statistici e deterministici per la zonazione quantitativa della suscettibilità. Lo scrivente ritiene che il rilevante impegno sin qui profuso su questi temi ed il consistente tempo di incubazione di molteplici temi di interesse porterà frutti significativi in termini metodologicioltre che di una loro pubblicizzazione su riviste internazionali Infine, un ulteriore tentativo verrà messo in atto per approfondire la gestione del rischio da frana focalizzando l’attenzione sugli aspetti propri della sostenibilità per la quale si intende introdurre argomenti innovativi in campo geotecnico e che riguardano sia la sostenibilità del sistema di gestione e sia la sostenibilità del singolo intervento. Per entrambe le tematiche si cercherà di fornire alcuni esempi applicativi che si spera possano rappresentare un punto di riferimento per un settore vitale del nostro Paese che potrebbe trasformare una emergenza in una risorsa importante per le nuove generazioni di Ingegneri.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.181,80 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaFERLISI Settimio (Coordinatore Progetto)
CASCINI Leonardo (Ricercatore)
SCOPPETTUOLO MARIA ROSARIA (Ricercatore)
STOPPIELLO MARIA GRAZIA (Ricercatore)