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VITA, MUTAZIONE, CONFLITTO. TRAIETTORIE DELLA FILOSOFIA ITALIANA CONTEMPORANEA.
Nel suo senso biologico, una mutazione è un cambiamento raro; si può trattare di una mutazione spontanea o indotta da un agente esterno, può essere improvvisa o ereditaria. La mutazione, nel senso di crasi, interruzione, spaccatura, non si addice a nessuna forma prefissata, resiste a qualsiasi sintesi, diverge in una pluralità irriducibile di vie, insieme specifiche e individuali. Così la mutazione - immaginiamo l’esempio immediato della mutazione del virus dell’influenza, o la mutazione di cellule benigne in cellule tumorali - destabilizza la vita e con essa la storia; ne interrompe all’improvviso la sequenza lineare, da sempre appoggiata e segnata da un tempo incentrato sull’identità o sulla permanenza continua di un’umanità, quale che sia. Ogni esistenza, o meglio, ogni esistente porta infatti con sé un’origine mancata; di fatto la nascita, ogni nascita è l’interruzione della vita amniotica, l’uscita iperbolica, lo strappo dal silenzio uterino, il conflittotra dentro e fuori. Le vite mutanti o quantiche aprono lo spazio, articolano i tempi, scrivono le storie. Ogni esistente accelera la propria mutazione marcando la differenza. Ecco dunque perché “la vita nelle differenti guise” – per citare una felice espressione di Roberto Esposito – ci aiuta a comprendere ciò che ormai possiamo chiamare “la mutazione attuale dell’umanità”. Dall’argomentazione biologica, chimico-fisica della vita come mutazione, crasi, interruzione, possiamo passare a un’argomentazione della vita nel suo senso politico-filosofico. Che ne è della vita oggi? Non è certo sufficiente che le generazioni attuali si sciolgano, fondendosi, con l’eredità di pensiero dei propri “padri”, ma lo stato di “crisi” esige – forse già è – il mutamento. In una splendida lirica dal titolo « Uomo del mio tempo » del 1946, Salvatore Quasimodo ci suggerisce un’interruzione, un mutamento, un salto quantico. Lì, “dimenticare i padri” sollecital’umanità uscita dal secondo conflitto mondiale a una vera e propria interruzione. L’interruzione nella storia delle religioni, dei miti e di tutti i fondamentalismi per rischiare la prova del cambiamento. Interruzione significa così allora spazio libero di mutazione, chance del pensiero, possibilità del mondo; rottura data dall’intervallo, dalla crasi che ogni crisi segna, senza profondità metafisiche o trascendenze, cieli o dei. Pensare la vita nel suo indissolubile intreccio con il conflitto, la mescolanza, l’animalitas, l’inorganico, significa oggi attivare un nuovo linguaggio che destituisca di senso ogni logica metafisica, ogni impianto teologico-politico, ogni dispositivo totalizzante. In tale direzione, la filosofia italiana contemporanea (da Agamben a Negri a Esposito), in netta antitesi con il paradigma decostruzionista, indica la via per aprire il pensiero a una diversa postura etico-politica, collocandosi così al centro dell'odierno dibattito filosofico internazionale. La ricerca darà adito alla pubblicazione di un saggio specifico sul tema della “mutazione” e di un volume ad esso collegato sul tema della “vita quantica”.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | CALABRO' Daniela | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.600,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Gruppo di Ricerca | CALABRO' Daniela (Coordinatore Progetto) FESTA Saverio (Ricercatore) LISCIANI PETRINI Enrica (Ricercatore) |