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I COMMENTI CAROLINGI AGLI AUTORI CLASSICI

Dopo aver dedicato molti anni della mia attività scientifica alla pubblicazione del materiale scoliastico contenuto in testimoni giovenaliani compresi fra IX e XII secolo (Scholia in Iuvenalem recentiora secundum recensiones phi et chi - t. i satt. 1-6, Pisa 2011 e t. II satt. 7-16, Pisa 2016), ritengo utile concludere il lavoro con un'edizione integrale del materiale autonomo, contenuto nei mss. Cambridge, King's College 52 (¿), Leiden BPL 82 (L) e London BL Addit. 15600 (Z); i due mss. ¿L sono legati strettamente e L è copia degli scoli di ¿, ma smette di utilizzarlo come antigrafo con lo scolio a 10, 276 (fol. 62v) e nelle pagine successive ha per lo più glosse interlineari e sporadici commenti marginali non presenti in ¿ e non contraddistinti da alcun segno di rimando, i quali senza dubbio sono stati tratti da un’altra fonte non priva di interesse da un punto di vista scoliografico. Scoli e glosse assenti in ¿, in realtà, si riscontrano anche nelle prime satire: essi sono stati aggiunti presumibilmente in un momento successivo alla copia di ¿ e la maggior parte è opera di una seconda mano, che si contraddistingue per il modulo più piccolo della scrittura. ¿L presentano dunque un testo ibrido che fonde insieme filoni di tradizione diversa: da un lato c'è un nucleo importante f¿, per il quale i due mss. non offrono lezioni chiaramente migliori rispetto a quelle da me utilizzate nell'edizione 2011-16; dall'altro, come si era già accorto Wessner (Scholia in Iuvenalem recentiora, Leipzig 1931), presentano un nucleo di scoli affine a Z e al cosiddetto Probus Vallae e che rappresenta uno strato presumibilmente più antico di esegesi, risalente, per li rami, a nuclei di commento tardo antico affini ai vetustiora. Se infatti non ci sono dubbi sul fatto che f¿ debbano risalire a Remigio, non si sa esattamente a dove risalgano ¿LZPr.Vallae; si è pensato a Heiric, per l'importante testimonianza contenuta nel commento f¿ a Iuv. 9, 37, ma in realtà,nonostante un'analisi estremamente approfondita del materiale, non emergono significative corrispondenze fra questi testi e le opere del dotto carolingio. Il confronto dei commenti f¿ con gli altrii commenti ad autori antichi e tardo-antichi attribuibili a Remi (Boezio, Donato, Foca, Marziano Capella, Prisciano, Prudenzio, Sedulio) oltre al I e II Mitografo vaticano mostrano una fitta trama di rimandi interni tra opere riconducibili all'attività di uno stesso autore, ed è possibile ricavare un metodo esegetico, sicuramente ai nostri occhi ingenuo e privo di scientificità, ma molto importante per le implicazioni future giacché questi commenti a Giovenale formeranno a partire dal XII secolo, un blocco abbastanza compatto che rappresenterà la vulgata esegetica all'autore fino al tardo Quattrocento e le nozioni in essi contenuti si diffonderanno nelle raccolte lessicografiche (Papias, Uguccione, Balbi) contribuendo a formare quel latino medievale di base colta, ma con implicazionianche nei testi letterari in lingue volgari. L'analisi del materiale ¿LZPr.Vallae porterà a una valutazione sia in rapporto ai commenti f¿ che, soprattutto, ai uetustiora pubblicati da Wessner.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.000,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaGRAZZINI Stefano (Coordinatore Progetto)
ARIEMMA Enrico Maria (Ricercatore)
ESPOSITO Paolo (Ricercatore)
PAGANI Ileana (Ricercatore)