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IL POTERE POLITICO IN TRASFORMAZIONE: ADEGUAMENTI ISTITUZIONALI E MUTAZIONE DEI PROCESSI DI INFLUENZA SOCIALE

Secondo la classica formulazione di Max Weber il potere politico è in grado di esercitare la sua azione regolatrice sulla vita sociale ma a condizione che detenga il monopolio sull’uso della violenza e, al contempo, che il suo dominio sia considerato legittimo. Il mutamento dei rapporti tra la sfera politica e quelle economiche, culturali e religiosa ha messo in discussione la legittimazione della capacità regolativa del potere politico sul mutamento sociale. In particolare sono due i processi che sembrano scardinare in misura significativa il “carattere” del potere politico: l’economizzazione della politica e la ierocratizzazione della politica. L’economizzazione della politica secondo Poggi è il rafforzamento del potere economico a danno del potere politico. Essa si manifesta attraverso l’aziendalizzazione delle strutture statali, la diffusione del “mito” del libero mercato, divenuto da tempo simbolo e modello generalizzato dell’agire sociale, l’assunzione deldenaro come misura della autorealizzazione personale, ma anche come strumento principale della legittimazione del potere e del consenso. Con il termine ierocratizzazione, Sartori e altri hanno inteso segnalare non solo la costruzione di veri e propri regimi teocratici, in cui l’autorità religiosa coincide con quella politica o, quanto meno, la subordina a sé, ma anche l’energico ritorno delle religioni nella sfera pubblica e nell’arena politica. La ricerca si propone di osservare le principali modalità con cui il potere politico sta provando a rispondere, in Occidente, a questi evidenti fattori di criticità e all’offensiva degli altri poteri sociali, per rilegittimarsi come potere capace di regolare e orientare il mutamento sociale. L’attenzione sarà focalizzata su tre processi che attraversano il potere politico: presidenzializzazione, personalizzazione e patrimonilizzazione. Con il termine presidenzializzazione si intende il potenziamento delle prerogative dell’esecutivo nei confronti dell’assemblee deliberative, e soprattutto la valorizzazione del capo del governo all’interno dell’organo collegaile. La personalizzazione è la tendenza alla costruzione di leadership personali, che, prendendo il sopravvento rispetto ai corpi collettivi e in particolare rispetto ai partiti di massa, alle sue gerarchie e alle sue logiche, si legittimano in un rapporto diretto e immediato con i membri di un gruppo e con i cittadini in generale. La patrimonializzazione è intesa come il controllo diretto e personale dell’apparato amministrativo da parte dei governanti che in questo modo si dotano di mezzi economici necessari alla costruzione della leadership, al reclutamento del personale politico di supporto, alla ricerca del consenso elettorale. Dopo aver precisato i confini teorici di questi tre concetti, la ricerca cercherà di valutare fino a che punto questi fenomeni hanno colpito il nostro paese e se esiste un rapporto fra sistema economico e produttivo, dinamiche sociali ed espressioni del potere politico. L’analisi sarà sviluppata avendo a riferimento il mutamento dei partiti, delle loro funzioni e caratteristiche, con particolare attenzione al fenomeno del populismo; le forme assunte dal potere sia a livello nazionale che locale con riguardo verso nuove forme di gestione democratica di tipo partecipativo o diretto; la nascita di nuove ideologie e la creazione di diversi sistemi di valore. L’ipotesi è che in questi ambiti si rilevi una più significativa discontinuità della riconfigurazione del potere politico rispetto alla sua nozione classica e tradizionale.

StrutturaDipartimento di Studi Politici e Sociali/DISPS
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.914,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaFRUNCILLO Domenico (Coordinatore Progetto)
AMENDOLA Adalgiso (Ricercatore)