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ANCORA SU "ANTIQUI" E "MODERNI": PER UNA RILETTURA STORIOGRAFICA DEL PENSIERO ALTOMEDIEVALE

Il Responsabile della presente ricerca ha elaborato fin dalla fine del secolo scorso una proposta critica di sostanziale revisione delle pregiudiziali radicate nel ’900 nei confronti della filosofia altomedievale. La prosecuzione e l’innovazione di tale linea di ricerca potrà ora condurre a esiti innovativi e preziosi per il riconoscimento delle coordinate teoretiche che effettivamente orientano il pensiero altomedievale. Di fatto, per opera dell’équipe di giovani studiosi formatasi e attiva in Salerno sotto la guida del Responsabile, già nel corso del primo quindicennio del secolo XXI è stato possibile elaborare e sottoporre a verifica una revisione complessiva di questo quadro storiografico, tenendo conto in particolare dell’opportunità di riconoscere nei sostenitori di un nominalismo radicale i teologi “moderni” (Pier Damiani, Manegoldo di Lautenbach, Ottone di Sankt Emmeran, quindi Roscellino di Compiègne), che mirano, contro gli “antiqui” maestri di arti liberali e sostenitori del realismo degli universali, a ricondurre le operazioni del sapere filosofico a una finalità esclusivamente critica, evidenziandone la pura strumentalità nei confronti del sapere teologico (d’Onofrio 1998, Bisogno 2008, Catalani 2009, de Filippis 2015). La presente ricerca mira ad avviare una risoluzione definitiva del giudizio sulla storia del pensiero latino dell’undicesimo secolo, alla luce di una ulteriore lettura di testi e documenti, tenendo conto di: 1) la natura riduttiva di ogni riconduzione del dibattito alla sola liceità o meno del ricorso alla disciplina dialettica, per altro da tutti gli autori praticata con condivisione e metodicità; 2) gli esiti dello scontro avvenuto soprattutto sul terreno della maggiore o minore fiducia accordata alla prospettiva teologico-platonica, condivisa dagli intellettuali cristiani fin dall’età carolingia e poi significativamente riemersa tra l’epoca degli Ottoni e l’inizio del secolo XI, che invitava i sapienti a decifrare con l’esercizio dell’intelligenza naturale la coerenza di un presupposto parallelismo sussistente tra “ordo rerum”, “ordo verborum” e “ordo idearum”; 3) il riconoscimento dei più accesi portavoce della più severa critica nei confronti di questo platonismo teologico come gli attivi protagonisti del moto di rinnovamento morale e religioso della Cristianità collegato all’attuazione di una radicale e universale riforma della Chiesa. Contro il permanere di opzioni speculative allineate sulle posizioni degli “antiqui” (esemplarismo, gnoseologia polipartita, riconduzione del molteplice all’unità e risoluzione dell’individualismo nell’idea imperiale), i polemisti schierati in difesa dell’opera riformatrice dei pontefici (da Clemente II a Gregorio VII) impegnati nella lotta per le investiture, non di rado designati dai loro contemporanei con l’epiteto di moderni, si fanno sostenitori di un radicale nominalismo logico, di un empirismo scientifico basato sulla rivalutazione dell’esperienza come informatrice sulle realtà naturali che sfuggono alle presunzioni classificatorie della ragione, e di una difesa del principio dell’onnipotenza divina come criterio fondativo sia sul versante delle scienze sia su quello della politica e dell’ecclesiologia. Le linee direttrici di questa verifica prenderanno dunque in considerazione soprattutto i seguenti episodi: i maestri di scuola e il confronto tra razionalità ordinatrice e libera utilizzazione dei dati dell’esperienza (Manegoldo, la disputa sull’eucaristia, Pier Damiani, esiti contrastanti della critica teologica all’ottimismo filosofico tra l’intelligenza mistica di Giovanni di Fécamp e il dubbio metodico di Otlone di Sant’Emmeran e dell’Anonimo di Ratisbona, la riforma della logica e della morale ecclesiastica in Roscellino di Compiègne).

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.650,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaD'ONOFRIO Giulio (Coordinatore Progetto)