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VIVERE E RACCONTARE LA GUERRA. PRATICHE E CONSEGUENZE, NARRAZIONI E RAPPRESENTAZIONI DEI CONFLITTI ARMATI
Le tracce della guerra sono presenti in tutto l’immaginario contemporaneo. Le guerre di formazione degli stati nazionali e i conflitti rivoluzionari nel XIX secolo, quelli imperiali e mondiali successivamente, hanno prodotto mutamenti profondi: sul piano politico, economico, sociale, culturale, e sul piano privato, delle coscienze e delle percezioni individuali. Innanzitutto tra i combattenti, ma anche tra le popolazioni civili: coloro che hanno sperimentato l’esperienza della guerra hanno trasformato la propria sensibilità e la relazione con gli immaginari, spesso, la disgregazione del mondo e dei riferimenti. Le guerre contemporanee hanno determinato fantasie, nevrosi, miti, paranoie. In termini politici, sociali, culturali (oltre che gli equilibri internazionali) ripercussioni così forti da segnare per sempre la storia politica e militare del mondo. Hanno influenzato la storia dello sviluppo del capitalismo industriale e delle sue ipotetiche alternative pianificatrici, ha segnato le mentalità e i comportamenti collettivi. La guerra ha svolto una funzione importante nel condizionare immaginario, emozioni, memoria, determinando una diversa articolazione dei tradizionali riferimenti intellettuali e dei repertori culturali del cinema, del teatro, dell’arte, della letteratura. In realtà anche nell’antichità le guerre produssero questi fenomeni, anche se con declinazioni e modelli diversi. In tutte le epoche, l’impronta che la guerra lasciò sui combattenti era indelebile. Si trattava di un marchio visibile anche attraverso la letteratura antica o moderna, il cambiamento urbano o economico dei territori, le scoperte e le conclusioni narrative che consentono di ampliare nel lungo periodo storico il modo con cui la guerra fu vissuta, riassorbita e rielaborata nell’esperienza europea e globale. Nel concetto di conflitto confluiscono i fenomeni relativi a tumulti, rivolte, ribellioni in grado di sconvolgere l’ordine pubblico, creare dilanianti contrapposizioni interne alle comunità, evidenziare l’interruzione dei rapporti tra il centro del potere e le periferie, con conseguenze armate che determinano l’insorgere di fronti o fazioni e feriscono nel profondo la vita quotidiana dei popoli. La difesa di diritti secolari nei confronti dell’assolutismo del potere, in epoca moderna spesso si traduce in conflitto - prima politico e poi armato - accompagnato da una produzione di scritti satirici, invettive, ma anche, memoriali difensivi, cartografie e descrizioni geografiche dei luoghi che racchiudono i significati, i simboli, la storia e le tradizioni delle comunità di antico regime. Lo studio della guerra consente di analizzare proprio come repertori culturali, elementi simbolici, trasformazioni economiche e sociali determinano processi fondamentali della storia umana. Il progetto vuole comparare questi fenomeni cercando di comprendere, in diversi momenti della storia globale, come i combattenti o gli osservatori del conflitto rappresentarono la propria esperienza, quali furono le conseguenze sulle istituzioni politiche e lo sviluppo economico, come condizionarono la circolazione delle idee o la maturazione di ideologie. In particolare, nel corso del 900, la guerra rappresentò anche l’occasione di un ridisegno strutturale dei diversi sistemi economici, che conferì una nuova centralità al soggetto pubblico, protagonista assoluto dei sistemi di war economy. Si tratta di valutare esperienze differenti, analizzando problemi spesso comuni come l’importanza della società agraria e del mondo rurale, la coincidenza con conflitti globali o interstatali, l’intreccio tra problemi nazionali, etnici o religiosi. Questo confronto evidenzia innanzitutto lo sviluppo di nuove prospettive, capaci di arricchire e rivedere alcune definizioni consolidate (guerre mondiali, interstatali, di indipendenza, liberazione, secessione.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | PINTO Carmine | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 6.326,51 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Proroga | 20 settembre 2019 | |
Gruppo di Ricerca | PINTO Carmine (Coordinatore Progetto) CAVALLO Pietro (Ricercatore) CONTE Alfonso (Ricercatore) D'ALESSIO Chiara (Ricercatore) D'AURIA Chiara (Ricercatore) ECCHIA Stefania (Ricercatore) EGIDIO Aurora Maria (Ricercatore) GIN Emilio (Ricercatore) GIULIO Rosa (Ricercatore) IACCIO Pasquale (Ricercatore) NOTO Maria Anna (Ricercatore) POLESE REMAGGI Luca (Ricercatore) ROSSI Roberto (Ricercatore) ROSSI Luigino (Ricercatore) SANTILLO Marco (Ricercatore) |