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CONFORMAZIONE E INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO: IL RUOLO DELLE AUTORITA' INDIPENDENTI

Centrale e preliminare nella indagine oggetto della presente ricerca è la questione relativa alla natura delle Autorità indipendenti e alla qualificazione dei loro atti normativi. Il dibattito relativo al fondamento costituzionale delle stesse Autorità indipendenti (e della conseguente legittimazione costituzionale dei poteri normativi di questi organismi) é stato al centro degli studi sulla regolazione e sulle Autorità di regolazione, ma si può ormai ritenere superato, sicché non è più dubitabile che queste organizzazioni pubbliche, sganciate dal circuito della rappresentanza e della responsabilità politica, possano operare nel nostro ordinamento e possano anche emanare atti normativi. Rimangono, invece, alcune perplessità legate alla natura e alla forza degli atti normativi provenienti da questi soggetti. I poteri normativi delle Autorità sono previsti dalla legge ordinaria costitutiva del singolo Regolatore, sicché, a rigore, non dovrebbero esserci dubbi sulla loro natura di atti secondari, sottoposti, quindi al rispetto di quanto stabilito dalla legge e dalle altre fonti primarie quali, in primo luogo, quelle comunitarie. Sta di fatto che la peculiarità degli enti da cui promanano tali normative, la difficoltà di inquadrare i regolamenti delle Autorità tra quelli finora conosciuti e disciplinati (i regolamenti dell¿esecutivo), nonché la considerazione che la materia della regolazione del mercato risente di rationes e obiettivi di strutturazione dei mercati ultrastatuali (oggi, soprattutto, comunitari), favoriscono il fiorire di tesi che, in un modo o nell¿altro, tendono a ricostruire i regolamenti delle Autorità come atti non secondari, ma, a seconda delle tesi, primari o, addirittura, extra ordinem. Il discorso è affrontato prevalentemente in ambito pubblicistico, ma diventa rilevante negli studi civilistici. Ed infatti, la presa di posizione sulla natura e sulla forza dei provvedimenti normativi di questi soggetti è il punto di partenza necessario per discutere di forme e limiti con cui tali poteri possano legittimamente esplicarsi in campo civilistico. Sul piano generale, tra le costanti del modello regolatorio rientrano una disciplina generale ed astratta composta da atti eterogenei per forza ed efficacia normativa (leggi , regolamenti , atti amministrativi generali ), poteri sanzionatori e cautelari in capo all’autorità deputata, strumenti di regolazione variamente incidenti su struttura-accesso ai mercati-attività delle imprese, il ricorso a procedimenti di consultazione e partecipazione ( come quelli di notice and comment). In tale quadro può quindi essere introdotta la questione della definizione del contenuto di alcune clausole contrattuali da parte dell’Autorità: vi sono esempi nel settore dell’energia elettrica e del gas, ma anche nel caso dell’ IVASS (in relazione alle tariffe dei rami vita) e all’ AGCOM ( per le tariffe di terminazione nelle telecomunicazioni). La ricerca vuole affrontare laquestione del se, ed in che misura, le decisioni dell’Autorità , volte a definire il contenuto necessario di alcune clausole contrattuali, possano sostituirsi a quanto convenuto fra le parti. La dottrina pubblicistica ha già messo in luce la peculiarità della normazione proveniente dalle Autorità indipendenti quando ha rilevato come essa si muova ben al di là dei principi di legittimità formale e sostanziale e della delegificazione che caratterizzano i regolamenti provenienti dall¿esecutivo.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.965,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 giugno 2019
Gruppo di RicercaIMBRENDA Mariassunta (Coordinatore Progetto)
COLUCCI ROSANNA (Ricercatore)
COMPAGNONE MARIA (Ricercatore)
DI NENNA Giovanni (Ricercatore)
FEDERICO Andrea (Ricercatore)
LAZZARELLI Federica (Ricercatore)
MALOMO Anna (Ricercatore)
ZARRO MARIACRISTINA (Ricercatore)