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NUOVI SONDAGGI SUI TEATRI NAPOLETANI DAL XVII AL XIX SECOLO.

I contributi più recenti hanno rinnovato profondamente l’approccio metodologico, evidenziando la dimensione “materiale” dello spettacolo (tempi, concrete modalità produttive, costi) largamente documentata nelle testimonianze d’archivio ancora sconosciute o poco valorizzate. L’approccio odierno è orientato verso l’analisi del documento nel più ampio contesto della dinamica produttiva e sociale ed è finalizzato alla individuazione dei “sistemi” delle concrete pratiche sceniche. Pratiche che implicarono contemporaneamente più livelli di rapporti e quindi un numero variabile di soggetti: il livello della committenza dello spettacolo - sia essa appartenente alla sfera privata (ossia del dilettantismo colto e sperimentale) sia essa pubblica (caratterizzata dalla preminenza ideologica e finanziaria della corte vicereale e reale sulla componente impresariale e commerciale); il livello dei rapporti architettonici dell’edificio teatrale con le politiche di riassetto delle città specialmente promosse dal XVIII secolo a cominciare con il viceregno austriaco e poi, nel secolo successivo, con il dominio francese e poi borbonico; il livello, infine, del materiale processo produttivo dello spettacolo che coinvolge profili artistico-profesionali assai diversi (dalla composizione del testo, alla realizzazione performativa, scenografica e scenotecnica). Gli studi più recenti hanno anche evidenziato la necessità di estendere le aree di censimento documentale sin qui note. Si prenda il caso della data di edificazione del Teatro San Bartolomeo, ad esempio, indicata da Prota Giurleo nel 1621: in studi più recenti è stata corretta grazie al recente ritrovamento dei documenti notarili relativi all’acquisto del terreno e al pagamento delle maestranze. Oppure - quanto alla superata interpretazione del Settecento come il secolo dell’esilio del teatro di prosa dai maggiori palcoscenici cittadini a beneficio della massiccia diffusione dello spettacolo in musica - nuovi ritrovamenti d’archivio hanno dimostrato che in realtà anche in questo periodo il teatro recitato, in prosa, occupa il palcoscenico del San Bartolomeo alternandosi con le opere in musica. Il progetto si svilupperà in due fasi: la prima, destinata ai sondaggi d’archivio, mira a recuperare nuove testimonianze finalizzate alla descrizione dei principali aspetti della vita materiale dei teatri napoletani dal XVII al XIX secolo. A tal fine gran parte delle ricerche si svilupperanno presso gli archivi napoletani ed in particolare presso l’Archivio di Stato (Fondo Notai; Affari diversi della Segreteria del Viceré; Archivio Storico del Banco di Napoli, Fondo Teatri, Ministero della Pubblica Istruzione; Ministero dell’Interno; Ministero di Polizia Generale, parlamento Nazionale; Prefettura di Polizia). In una seconda fase, dopo l’elaborazione dei dati d’archivio, si passerà al confronto delle risultanze con le notizie ricavabili dalla pubblicistica di settore principalmente di area napoletana. A conclusione della complessiva rielaborazione dei dati, la ricerca potrà sboccare nella pubblicazione di un contributo destinato all’aggiornamento delle conoscenze e all’inquadramento delle nuove acquisizioni per evidenziare la ricchezza e la specificità dell’apporto della rete produttiva teatrale napoletana nel quadro della storia teatrale italiana ed europea.

StrutturaDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.550,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Gruppo di RicercaINNAMORATI Isabella (Coordinatore Progetto)