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LE IMMAGINI IDENTITARIE ONLINE. NUOVE FRONTIERE DELLA VISIBILITA' E DELLA RAPPRESENTAZIONE CONNETTIVA: IMMAGINI-PROFILO, TAG, SELFIES
Grazie alla "rimediazione" (Bolter e Grusin) di Internet che può annullare l'effetto di mediazione tecnologica o, al contrario, enfatizzarlo rendendo la rappresentazione iperrealistica, l'immagine identitaria online rivela una duplice natura di "immagine-posa" e di "immagine trasparente". Essa esprime un’esigenza autoriale dell’individuo connesso, la richiesta al pubblico di una co-sceneggiatura. Le immagini online sono meno pesanti, immobili e tenaci della tradizionale fotografia, hanno il linguaggio liquido delle contemporanee forme di scrittura del sé e si presentano come proposta di interazione, di scambio conversazionale nel contesto telematico. Attraverso queste immagini avviene una transustanziazione digitale del sé, ovvero la sua traduzione in una dimensione più spendibile comunicativamente, tesa ad intercettare gli altri. Le immagini identitarie in Rete restituiscono la versione di un sé preso da preoccupazioni performative ed epurato dagli aspetti più intimi e soggettivi. Un sé che possa (e in molti casi debba) piacere ed ottenere consenso, embedded in un’alterità sempre più allargata ed esigente e, soprattutto, sempre più accessibile. L’accountability, la responsabilità e la fiducia reciproche, (Garfinkel, 1967) sono, anche online, la conditio sine qua non per fondare un "mondo comune". La scrittura iconica del sé online deve tener conto della scena goffmaniana allestita non solo da elaborazioni in soggettiva ma co-costruita dall’utente e dalle proprie audiences connesse che con tag, post, like e con la loro attività di following esprimono consenso o dissenso costringendo la macchina da presa identitaria a continue ri-focalizzazioni.Il progetto di ricerca mira a studiare le immagini identitarie telematiche come veri e propri "significanti culturali", come strategie performative messe in atto dagli utenti per selezionare e filtrare gli aspetti del Sè che più si desidera far trasparire (Goffman) e per costruire una relazione significativa con le proprie audiences connesse.Il controllo dei contesti comunicativi online è molto più complesso che offline, in quanto è correlato alla moltiplicazione di pubblici diffusi e invisibili di cui si deve tener conto nella rappresentazione del proprio Sè. La moltiplicazione di contesti che possono più facilmente collassare (si pensi alla slealtà delle equipe telematiche che attraverso l'uso di tag possono immediatamente cancellare il confine tra pubblico e privato, scena e retroscena) determina la necessità di tenere costantemente sotto controllo la propria performance e ciò implica un aumento della riflessività connessa (Boccia Artieri 2011). D'altra parte, l'uso reiterato di un comune denominatore comunicativo nella resa iconica del Sè, la mancanza di un riscontro fisico e di un confronto dialettico con l'alterità incarnata può incidere negativamente sul grado di riflessività individuale. Altrettanto importante è considerare la viralità di alcune immagini identitarie (si pensi alla pratica del selfie) e l'uso artistico e creativo delle icone tecniche che, come un puzzle, combinano istanze comunicative del sè in una sorta di romanzo autobiografico online soggetto al pubblico giudizio. Attraverso una ricerca qualitativa condotta con focus group si cercherà di capire come i giovani, appartenenti a diverse generazioni di utenti della Rete, gestiscono la produzione, il consumo, la cancellazione e la circolazione on line delle immagini di autopresentazione, considerate marcatori semiotici dell’identità e dell’appartenenza, tattiche di inclusione/esclusione da particolari comunità telematiche.
Struttura | Dipartimento di Studi Politici e Sociali/DISPS | |
Responsabile | SALZANO Diana | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.637,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Gruppo di Ricerca | SALZANO Diana (Coordinatore Progetto) TIRINO MARIO (Ricercatore) |