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SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA RETE INTERNET
L’unità di ricerca si propone di accertare che anche la rete internet è una dimensione dell’habitat da affidare a una regolamentazione attenta al valore della persona. Troppo spesso le regole dell’agire prendono forma per soddisfare, preliminarmente, interessi patrimoniali. La preoccupazione dei legislatori europeo, prima, e nazionale, poi, è stata quella di conformare un fenomeno in forte espansione e dalle notevoli potenzialità di sviluppo imprenditoriale. L’attenzione privilegiata verso la dimensione economica dei problemi in questione è tradita dalla stessa inerzia delle autorità di controllo nei confronti di palesi violazioni delle libertà individuali. Per questa via, le logiche di mercato hanno preso il sopravvento sulla protezione dei diritti e delle libertà delle persone. Come evidenziato, la rete non è che una dimensione della realtà nella quale tutti viviamo, un aspetto dell’ambiente nel quale la persona si forma, e in questa prospettiva si inserisce lo sforzo scientifico del gruppo di ricerca. Si tenterà di dimostrare che lo spazio virtuale non può costituire una terra franca, abbandonata a forme di regolamentazione spontaneamente determinate. Anche in questo caso, nessuna «mano invisibile» muove le condotte delle parti. Come ci è stato insegnato, la regola è alla base del vivere democratico e internet quale manifestazione dell’esistenza non può sottrarsi dalla cogenza dei principi e dei valori dell’ordinamento giuridico. Per quanto siano affascinanti le potenzialità messe a disposizione dalla scienza e dalla tecnica per migliorare la qualità dei rapporti umani, la loro fruibilità non può rispondere soltanto a logiche di impresa e di mercato, ma richiede uno sforzo di attenta regolamentazione. Uno sforzo, quest’ultimo, volto a vietare condotte, private e pubbliche, che, se pur possibili tecnicamente, risultino, al contempo, lesive della libertà delle persone. Finora, la tutela accordata, ad esempio, alla privacy, in riferimento al trasferimento dei dati verso paesi terzi, si è sostanziata in una disciplina per lo più di dettaglio, poco attenta all’enucleazione di principi, inderogabili, da porre a baluardo della tutela dell’individuo. Un dato, questo, che dovrebbe far riflettere il legislatore, soprattutto europeo, di fronte a fattispecie globalizzate e in continua evoluzione. Ad esempio, particolari aspettative non si possono nutrire dalla futura applicazione del nuovo regolamento europeo sul trattamento dei dati personali. Sebbene nel regolamento sia prevista una corposa normativa sui trasferimenti di dati verso paesi terzi, non è dato, comunque, riscontrare nuove e significative soluzioni da ricondurre, nel senso appena indicato, alla vicenda in esame. Nella vicenda analizzata si percepisce una sotterranea preoccupazione comune: garantire la prosecuzione dell’attività imprenditoriale. Al riguardo, è bene ricordare che i servizi della società dell’informazione soltanto, in apparenza, sono gratuiti. La loro stessa fruizione è il corrispettivo per la prestazione ricevuta, monetizzato dall’impresa mediante la vendita di spazi pubblicitari. Tutto ciò è sicuramente lecito, sempre che il costo dell’utilizzo dei servizi non comporti un’irragionevole compressione delle libertà individuali. L’impresa svolge la sua attività in un ambiente di riferimento e risponde anche socialmente dell’azione esercitata. Deve, allora, essere ripensato il sistema delle responsabilità nella rete. Un sistema di obblighi non soltanto pubblici, ma soprattutto privati. Per l’individuazione del quale non è necessario spingersi troppo in avanti con l’interpretazione, potendo far riferimento a concetti noti come quello della responsabilità sociale dell’impresa. Dunque, ciò significa sì fare impresa soddisfacendo le esigenze dell’utente ma sapendo gestire, allo stesso tempo, le aspettative degli altri stakeholders dell’ambiente nel quale si opera, mettendo, per questavia, ordine, forse, al caos del mondo virtuale.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | D'AMBROSIO Marcello | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.564,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Gruppo di Ricerca | D'AMBROSIO Marcello (Coordinatore Progetto) D'AMATO Paolo (Ricercatore) FOTI Marco (Ricercatore) INDRACCOLO Emanuele (Ricercatore) MAIO EMANUELA (Ricercatore) MARRANI Daniela (Ricercatore) RAPILLO ANNUNZIATA (Ricercatore) VALENTINO Daniela (Ricercatore) |