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ATTACCAMENTO E SALUTE NEL CICLO DI VITA
L’ampia letteratura sull’attaccamento propone modelli di concettualizzazioni originali della disregolazione emotiva in relazione alla salute. La disregolazione emotiva, infatti, rappresenta un aspetto cruciale e comune a varie forme di patologie (ad esempio, disturbo antisociale, disturbo borderline di personalità, dipendenza da sostanze e non solo). Il legame di attaccamento può essere inteso come luogo elettivo di apprendimento dei pattern regolatori. La riflessione sugli aspetti teorici del rapporto tra attaccamento e salute consentirà di evidenziare la peculiarità della prospettiva evolutiva nel cogliere i fattori che concorrono a determinare questo rapporto. Episodi traumatici avvenuti durante l'infanzia, ad esempio, facilitano i processi di esordio e cronicizzazione di alcune patologie. Viene ipotizzato che le differenze individuali nei pattern d'attaccamento, nonché nello sviluppo della capacità di mentalizzazione, abbiano un impatto sostanziale sulla salute dell'adulto, in ragione del fatto che tali pattern, e i modelli operativi interni ad essi collegati, sono relativamente stabili nel tempo e influenzano l’utilizzo di specifiche strategie di regolazione emozionale. In una prima fase, verranno analizzati e discussi i risultati dei principali studi longitudinali sull’argomento, in modo da avere un quadro ragionevolmente coerente delle condizioni che favoriscono sul lungo periodo la relazione tra attaccamento e benessere psico-fisico. Percorsi di sviluppo caratterizzati da atmosfere emotive familiari costantemente invalidanti possono concorrere alla costruzione di modalità di regolazione emotiva pervasivamente disregolate, con ricadute non solo sul piano del controllo dei comportamenti e delle relazioni interpersonali, ma anche sul piano della salute. Occorre però indagare quali altri fattori concorrono allo sviluppo di una capacità di mentalizzazione non funzionale. Successivamente, si tenterà di sviluppare una nuova visione teorica del rapporto tra attaccamento e salute, in relazioni alle differenze individuali e al ciclo di vita, integrando prospettive finora separate sulla motivazione, regolazione emozionale e processi decisionali. Ad esempio, nei fenomeni di dipendenza da sostanze, un’alterata capacità di processamento del valore emotivo degli stimoli potrebbe avere un profondo impatto sulla presa di decisione, orientandola a soddisfare il bisogno immediato di sostanza (iperattivazione amigdalica), senza alcuna considerazione delle conseguenze a lungo termine (inibizione prefrontale). Stili decisionali disfunzionali e disregolazione emotiva potrebbero essere legati a diversi modi di strutturarsi della funzione riflessiva (o mentalizzazione)nel ciclo di vita che potrebbero condurre ad esiti più o meno patologici. L’intento è quello di non trascurare l’appello, che sembra emergere in modo corale, a mantenere un carattere multidisciplinare in quest’area di ricerca, visti gli avanzamenti rapidi che sono stati raggiunti grazie al dialogo tra psicologia generale, psicologia clinica, neurofisiologia e psicologia della salute.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | GORRESE Anna | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.400,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | GORRESE Anna (Coordinatore Progetto) PULLI Gabriele (Ricercatore) |