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L'ACCESSIBILITÀ PER LA VOLORIZZAZIONE E LA TUTELA DEI BENI CULTURALI: I SITI ARCHEOLOGICI E I SITI MONUMENTALI DELLA PROVINCIA DI SALERNO
Sovente il problema dell’accessibilità si annovera tra le principali cause di scarsa 'conoscenza' dei siti di interesse archeologico e monumentale ove l’accessibilità costituisce prerogativa necessaria per garantire a tutti gli utenti, secondo le esigenze e le specifiche capacità di ciascuno, la possibilità di vivere un’esperienza significativa e coinvolgente, attraverso un “percorso di conoscenza” alla scoperta di quelle caratteristiche che hanno reso tanto prezioso e suggestivo un determinato sito.Il termine “barriera architettonica” spesso ancora oggi viene interpretato in senso generico e limitativo come ostacolo fisico, ma già la definizione riportata dall’articolo 1 del DPR 503/96 mostra un concetto considerevolmente ampliato che comprende elementi di diversa natura che possono essere causa di limitazioni sia fisiche che percettive. Sono considerati “barriere architettoniche”: gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti;la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque ed in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Rientrano in questi elementi anche le diverse conformazioni degli oggetti e dei luoghi che possono provocare disorientamento, affaticamento, disagio o senso di pericolo. Si annoverano, quindi, tra le barriere architettoniche, oltre ai gradini o ai passaggi troppo angusti, anche le cosiddette “barriere percettive” costituite da percorsi con pavimentazione sdrucciolevole, irregolare o sconnessa che possono essere motivo di inciampo, scale prive di corrimano, catene o recinzioni collocati lungo percorsi pedonali, rampe con forte pendenza o troppo lunghe, luoghi d’attesa privi di sedute o di protezione dagli agenti atmosferici se all’aperto, impianti posizionati troppo in alto o troppo in basso, elementi di arredo urbano posti lungo i percorsi pedonali, mancanza di indicazioni che favoriscano l’orientamento o l’individuazione delle fonti di pericolo (es. vetrate non opportunamente evidenziate o segnalate, ecc.): l’interesse viene, dunque, trasferito dalla personale diversamente abile all’ambiente circostante che può essere esso stesso fonte di “handicap”.Assicurare la fruibilità di un edificio ai portatori di handicap o agli anziani o ai genitori con carrozzina si rivela, in molti casi, un problema di difficile soluzione, soprattutto in presenza di edifici storici dove non sono attuabili interventi particolaremente invasivi.Generalmente gli ostacoli più gravosi da superare sono costituiti dai dislivelli, sia negli spazi esterni che in quelli interni agli edifici.Un campo particolarmente complesso riguarda le aree archeologiche, caratterizzate da pavimentazioni sconnesse e da frequenti sbalzi di quota.Il progetto di ricerca, partendo dallo studio e dall'analisi dei progetti realizzati, sarà rivolto a definire metodi e tecniche per il progetto dell'accessibilità dei luoghi di interesse culturale, garantendo il rispetto del carattere e delle specificità dei beni. I metodi individuati verranno poi testati e messi a punto attraverso una sperimentazione su alcuni siti campione selezionati nella Provincia di Salerno.
Struttura | Dipartimento di Ingegneria Civile/DICIV | |
Responsabile | RIBERA Federica | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 3.986,97 euro | |
Periodo | 15 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | RIBERA Federica (Coordinatore Progetto) Cucco Pasquale (Ricercatore) |