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LA GESTIONE DELLE SOCIETÀ IN CRISI.
Il progetto di ricerca si prefigge l’obiettivo di indagare i profili attinenti la gestione delle società in crisi secondo una prospettiva eminentemente endo-societaria e pre-fallimentare, che pare decisiva anche alla luce del deciso mutamento nelle linee ispiratrici di fondo dell’intera disciplina delle procedure concorsuali a partire dalla riforma del 2005 in termini di massima salvaguardia possibile della continuità aziendale. Tale impostazione, che vede un passo indietro rispetto alle prerogative afflittive dell’impianto originario, è in ogni caso bilanciata da una maggiore incisività dei profili di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti –o coinvolgibili– nella crisi d’impresa e nella sua gestione: basti pensare all’inasprimento delle sanzioni a carico degli organi di controllo e a nuove figure di reato come la responsabilità del professionista attestatore ai sensi dell’art. 236bisLF. Lo studio non può prescindere dalla considerazione dal peculiare contesto in cui si esplica l’attività di una società in stato di crisi – o nel caso ancora più grave di insolvenza conclamata – e dunque l’attività degli organi sociali nella gestione della stessa, contesto che impone il necessario e ineludibile dialogo con un interlocutore istituzionale quale l’autorità giudiziaria competente e con il ceto creditorio. Posto che la cessazione dell’ente società – e con esso suoi organi – non rappresenta l’inevitabile epilogo dell’attivazione di un rimedio concorsuale o fallimentare e, di conseguenza, amministratori e soci in assemblea in tutta la fase pre-fallimentare conservano i propri poteri e competenze –almeno a livello di principio– salvi i correttivi che la specifica disciplina di settore impone. Ipotesi peculiare che ha ricevuto una disciplina positiva all’interno della legge fallimentare è quella relativa alle ipotesi di riduzione del capitale per perdite ex artt. 2446,2447,2482bis e 2482ter c.c, che viene in larga parte derogata dal disposto dell’art. 186sexiesLF. L’introduzione di tale norma, tuttavia, ha posto una serie di questioni non trascurabili e allo stato non pienamente risolte in termini di rapporti e competenze tra amministratori e assemblea, anche alla luce del dettato dell’art. 152LF che parrebbe deporre nel senso dell’esclusività della competenza dell’organo gestorio in tale fase. Centrale è poi la possibilità di compiere operazioni straordinarie purchè le stesse, in quanto contenute nel piano concordatario, siano finalisticamente orientate al risanamento dell’impresa ai sensi dell’articolo 160LF. e avallate tanto dai creditori tanto dall’Autorità Giudiziaria omologante. La formula utilizzata dal legislatore è sufficientemente ampia da includere una vasta gamma di operazioni, tra le quali le fusioni e le scissioni societarie vanno assumendo una sempre più crescente importanza. Le soluzioni offerte dalla prassi sul punto sono molteplici, ma è necessario e opportuno sottoporle ad un attento vaglio di compatibilità e sovrapponibilità delle regole ordinarie con il sistema proprio delle procedure concorsuali, tra cui non devono trascurarsi i possibili elementi di “rischiosità” delle operazioni stesse alla luce dei profili di responsabilità penale di cui agli artt. 216 e ss.LF, e certamente anche in questo senso dovrà essere indirizzato il lavoro di ricerca. Ulteriori spunti potenzialmente molto innovativi sono quelli offerti da recenti riflessioni della dottrina – non esenti tuttavia da forti critiche– in tema di utilizzabilità dello strumento cautelare pre-fallimentare ex art. 15LF come rimedio a gravi carenze gestore nella fase di crisi e progressiva emersione dell’insolvenza, anche in comparazione con esperienze di altri ordinamenti come quello inglese in relazione alla regola di cui alla section 214UK Insolvency Act. Sullo sfondo,almeno in partenza, resta sempre l’alea dell’approvazione della riforma organica del diritto fallimentare di cui ai lavori della Commissione Rordorf e attualmente in discussione al Senato.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | ROCCO DI TORREPADULA Nicola | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.000,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | ROCCO DI TORREPADULA Nicola (Coordinatore Progetto) AGRUSTI GIOVANNI (Ricercatore) ATTANASIO Francesca (Ricercatore) Caccianiga Celestina (Ricercatore) D'AMATO Paolo (Ricercatore) DE CHIARA Pasquale (Ricercatore) DI AMATO Alessio (Ricercatore) Fauceglia Giovanni Battista (Ricercatore) ORSINI VINCENZO (Ricercatore) SGAMBATI ROSSELLA (Ricercatore) |