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PERCHE LE IMPRESE PAGANO IL "CAPITALE UMANO GENERICO" DEI PROPRI LAVORATORI ?
L'analisi teorica che sarà sviluppata nell'ambito di questo progetto è intesa a ad analizzare gli effetti delle esternalità tra lavoratori, all'interno di imprese private ed istituzioni pubbliche, al fine di razionalizzare gli investimenti delle imprese nel capitale umano dei lavoratori con qualifiche elevate (high skill) e dei lavoratori non qualificati (low skill), all'interno di un quadro teorico unitario.Le ipotesi fondamentali del modello sono le seguenti:(I) Successivamente alla stipula del contratto di lavoro l'impresa può rinegoziare con ciascun lavoratore, in modo bilaterale e consensuale, le condizioni contrattuali iniziali. (II) Nessuna delle due parti di un contratto di lavoro può impegnarsi ex ante in modo vincolante a non accettare rinegoziazioni che risultino ex post mutualmente convenienti. Queste due ipotesi hanno una implicazione fondamentale per la nostra analisi: l'impresa non può in generale internalizzare in modo completo, attraverso la stipula di contratti di lavoro bilaterali, le esternalità che le attività di produzione generano al suo interno. In termini più astratti, i vincoli di rinegoziazione invalidano il teorema di Coase.Un esempio molto semplice consente di chiarire questo punto. Si consideri un impresa con un principale e due agenti con uguali preferenze e uguale livello di capitale umano, acquisito prima della stipula del contratto di lavoro. In questa impresa le attività di lavoro ("sforzo") di ciascun agente generano esternalità sull'altro; inoltre, i contratti bilateralmente ottimi, che massimizzano i profitti dell'impresa sotto il vincolo di partecipazione di ciscun agente (dato il livello di sforzo dell'altro agente) prescrivono un livello di sforzo pari a 1, dove "1" può essere inteso come una normalizzazione. Nel contesto di questo esempio è possibile dimostrare, sotto ipotesi abbastanza standard nella letteratura (Segal 1998) che il livello di sforzo socialmente ottimo all'interno dell'istituzione è superiore (inferiore) a 1 quando esistono esternalità positive (negative) tra i lavoratori. Sulla base di questo risultato, che può essere generalizzato ad istituzioni con un numero di agenti arbitrario, il nostro progetto mira a comprendere se ed in quali casi specifici le imprese possono limitare gli incentivi alla rinegoziazione, che impediscono di internalizzare profittevolmente le esternalità, attraverso investimenti nel capitale umano cosidetto generico dei propri lavoratori. L'intuizione fondamentale che motiva la nostra analisi risiede nel fatto che gli investimenti in capitale umano generico, modificando simultaneamente i vincoli di partecipazione e di non rinegozione in modo irreversibile, modificano le scelte ottime delleazioni fissate dai contratti bilaterali e possono renderle più allineate ai livelli socialmente ottimi (ai quali le esternalità sono internalizzate). Alcuni esempi sviluppati nell'ambito di un'analisi preliminare del problema confermano questa congettura. In particolare, gli esempi studiati mostrano come in presenza di esternalità simmetriche tra i lavoratori gli investimenti in capitale umano generico sostenuti dall'impresa, pur rendendo più stringente il vincolo di partecipazione dei lavoratori possano indebolire il vincolo di "assenza di opportunità di rinegoziazione bilaterale" sia nel caso in cui le azioni siano osservabili e verificabili sia nel caso in cui tali azioni siano informazione privata dei lavoratori. Nel seguito dell'analisi considereremo il caso più genenrale in cui lavoratori caratterizzati da livelli di capitale umano iniziale diversi sono assegnati dalle imprese ad attività produttive che generano esternalità di segno e/o intensità differente. Intendiamo così identificare le condizioni sotto cui la fornitura da parte delle imprese di capitale umano generico ai propri lavoratori risulta ottimale dal punto di vista della massimizzazione dei profitti, perchè permette di ridurre le opportunità di rinegoziazione.
Struttura | Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche/DISES | |
Responsabile | BENNARDO Alberto | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.535,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | BENNARDO Alberto (Coordinatore Progetto) |