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NUNZI PONTIFICI E VICERÉ: RAPPORTI DIPLOMATICI E INTERFERENZE POLITICHE TRA MADRID, ROMA E NAPOLI TRA XVI E XVII SECOLO

I rapporti tra la Chiesa cattolica e gli Stati europei di antico regime non possono prescindere dalla valutazione dello sviluppo dello Stato Pontificio in età moderna, che si configura come un’entità statale proiettata verso la centralizzazione, in concomitanza con quanto accade per la maggior parte delle formazioni statali coeve. Nonostante si modelli secondo percorsi analoghi agli altri Stati, lo Stato della Chiesa tende costantemente a perseguire il suo statuto privilegiato di monarchia universale, sovrastatale, in virtù della leadership religiosa espressa dal suo sovrano, il papa, contemporaneamente “principe” e “pastore”. Sulla base di tale bidimensionalità va strutturandosi tutto l’impianto istituzionale dello Stato Pontificio, i cui apparati di governo e i relativi funzionari, riflettendo la duplice natura del sovrano pontefice, finiscono per rivestire competenze interagenti, sia nella sfera temporale, sia in quella spirituale. L’esempio offerto dalla figura del Nunzio Apostolico è emblematico: nato dalla fusione di differenti funzionari precedentemente sperimentati dalla Curia papale come inviati in qualità di collettori delle imposte spettanti alla Chiesa di Roma, oppure come commissari per la risoluzione di occasionali controversie con le corti europee o di fondamentali questioni diplomatiche, il Nunzio si attesta come ambasciatore permanente del pontefice presso le corti, concentrando in sé – quale legatus a latere – sommi poteri nel territorio in cui rappresenta il papa, assumendo il primato tra tutti gli ecclesiastici presenti in loco. Il Nunzio estende progressivamente il suo raggio d’azione, esercitando la propria autorità nelle questioni politiche, finanziarie, di polizia ecclesiastica e persino nei reati di fede, espletando un ruolo fondamentale sia in politica estera (in dipendenza dal cardinal nipote e poi dal Segretario di Stato), sia in politica interna (rapportandosi con la Congregazione del Sant’Uffizio).In virtù di queste importanti e variegate funzioni, appare significativo indagare il ruolo di una Nunziatura “anomala”, come quella impiantata a Napoli durante i secoli del Viceregno spagnolo, quando il Mezzogiorno è un dominio della Spagna, inserito quale provincia nel vasto sistema imperiale degli Asburgo. Pur non costituendo un’entità statale, il Regno meridionale riveste un interesse particolare per la corte di Roma, preoccupata di controllare un territorio posto a ridosso dei confini pontifici, con il quale frequenti erano le vertenze di natura confinaria, beneficiaria, commerciale e, soprattutto, di giurisdizione. Un fattore influente nella scelta papale di mantenere una rappresentanza diplomatica stabile in un territorio privo di sovranità indipendente risiede nella condizione di signoria feudale vantata ab antiquo dal Papato sul Regno di Napoli, che pone i monarchi di questo territorio nella necessità di ottenere di volta in volta l’investitura del sovrano pontefice prima di salire al trono. Tutto ciò si ripercuote sulle relazioni tra la Santa Sede e la corte di Madrid durante i due secoli del Viceregno, quando l’autorità del sovrano spagnolo è incarnata dalla figura del viceré, sommo funzionario cui sono delegati i poteri del re, che funge da mediatore tra le istanze del centro spagnolo e le prerogative rivendicate dalle istituzioni e dalle élites del Regno meridionale. La ricerca si propone di analizzare il rapporto tra Viceré di Napoli e Nunzi Apostolici a cavallo tra XVI e XVII secolo, nella fase di massima affermazione dell’egemonia spagnola in Italia e in Europa. Il tema non risulta finora affrontato sistematicamente dalla storiografia, dunque il presente progetto si configura come fortemente innovativo. Esso si baserà su fonti documentarie spagnole, pontificie, napoletane, nonché sulla letteratura e la trattatistica coeve.

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.630,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaNOTO Maria Anna (Coordinatore Progetto)