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TRUST E RICICLAGGIO: CONSEGUENZE CIVILISTICHE
Con il termine “riciclaggio” si allude a tutte quelle condotte idonee a dissimulare l’origine illegale del denaro proveniente da atti illeciti, mediante l’immissione dello stesso nei circuiti finanziari consentiti, con l’obiettivo di integrarlo nel sistema economico ufficiale.Il fenomeno, ormai di remota matrice, è favorito dalla globalizzazione dell’economia e tende a diffondersi in un contesto sempre più internazionale, facendo breccia negli ordinamenti contraddistinti da normative fiscali poco prudenziali e garantistiche. Siffatta presa di coscienza ha determinato l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto tese ad un’armonizzazione massima, capace di neutralizzare la diversità delle regole in grado di consentire arbitraggi normativi e spazi per l’infiltrazione delle attività illegali e del connesso riciclaggio. É a partire dagli anni novanta, che l’Unione Europea ha emanato diverse Direttive volte a delineare una politica di difesa e controllo delle operazioni di riciclaggio.Benché il tema, data la stretta relazione con la commissione di un fatto-reato (artt. 648-bis e 648-ter del codice penale), sia stato lungamente considerato di esclusivo appannaggio della dottrina penalistica, dalla lettura delle disposizioni in materia, emerge distintamente il mutamento di prospettiva della normativa in oggetto, volta alla predisposizione di una tutela di tipo marcatamente preventivo, più che repressivo – sanzionatorio.In altri termini, la presa di coscienza dell’inadeguatezza delle sole strategie tradizionali di matrice punitiva ad arginare il fenomeno, ha spinto verso l’adozione di misure di contrasto tese a verificare le attività economiche rilevanti, allo scopo di attuare una maggiore trasparenza del mercato attraverso il riscontro delle informazioni finanziarie.In tale ottica, è il principio generale di trasparenza che orienta le disposizioni in materia: sono le regole sulla tracciabilità dei pagamenti, sulla raccolta dei dati relativi alle movimentazioni di danaro e sul monitoraggio delle operazioni finanziarie che consentono l’individuazione e, quindi, la possibilità di contrasto delle attività dei soggetti dediti ad iniziative di conservazione, incremento e smaltimento di capitali di provenienza illecita. Si assiste ad un’estensione della portata applicativa del principio di trasparenza, le cui prerogative di chiarezza e conoscibilità dei contenuti contrattuali superano lo spazio della trattativa individuale, per interessare l’intero mercato, quale luogo di scambio delle informazioni finanziarie. Le norme antiriciclaggio si traducono, allora, nella predisposizione di dettagliati obblighi, stabiliti allo scopo di rendere operante la finalità di prevenzione del fenomeno del riciclaggio mediante l’identificazione degli operatori del mercato, la comunicazione di dati e le prescrizioni di forma e contenuto contrattuali, la cui violazione è sanzionata sul piano civile e amministrativo. In tale ambito, particolare interesse suscita la relazione tra le condotte tipiche del riciclaggio ed il trust. L’utilizzo di tale istituto che incide sull’uso e sulla circolazione dei beni può rappresentare, infatti, in specifiche circostanze, un indice sintomatico di un’operazione contra legem.Il concetto di separazione patrimoniale, che lo caratterizza, reca notevoli rischi e, primo tra tutti, quello di fungere da strumento legalizzato idoneo a costituire una fittizia interposizione tra un patrimonio ed il suo reale proprietario.Scopo della ricerca è evidenziare le strutturali interessenze tra condotte perpetrate a fini di riciclaggio e utilizzo del trust, rappresentando il suo utilizzo un possibile espediente per la realizzazione delle stesse.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | SCIANCALEPORE Giovanni | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.993,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | SCIANCALEPORE Giovanni (Coordinatore Progetto) COSENTINO CARLA (Ricercatore) D'ANTONIO Virgilio (Ricercatore) FERLITO ILARIA (Ricercatore) LANZARA Olindo (Ricercatore) PARISI Annamaria Giulia (Ricercatore) SICA Salvatore (Ricercatore) SICA Licia (Ricercatore) |