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HUMANITY: TRA PARADIGMI PERDUTI E NUOVE TRAIETTORIE
Il progetto di ricerca dal titolo Humanity: tra paradigmi perduti e nuove traiettorie, intende effettuare un’operazione di smascheramento: “smascherare l’errore prospettico che pone l’uomo al centro e a misura dei suoi predicati e di se stesso”.(v. R. Marchesini) Declinare l’humanity è quindi così, insieme, l’idea di una ‘declinazione’ del concetto in tutte le sue forme e, al tempo stesso, la messa in movimento del ‘pensiero del suo stesso declino’, della sua stessa scomparsa o della sua messa in discussione.Umanità da intendersi come natura dell’uomo, come solidarietà, come civiltà e infine come termine collettivo, il genere umano. Risulta interessante capire come l’intreccio e i conflitti tra questi significati siano stati forieri di alcuni ‘topoi’ essenziali della nostra storia recente: lo sviluppo di una cultura laica, della scienza, del diritti, della libertà, del benessere, tendenzialmente estesi a un numero sempre più ampio di persone (v. M. Russo); ma insieme, anche le le lacerazioni, i conflitti, i sovvertimenti che tale sviluppo ha visto, dai colonialismi ai totalitarismi, dai genocidi tutt’oggi presenti in varie punti caldi del mondo, alla sperequazione capitalista del mondo globalizzato (v. Negri, Hardt, Impero; Morin, La via. Per l’avvenire dell’umanità; Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica). Oggi, nell’era delle biotecnologie e della eugenetica terapeutica, delle fecondazioni artificiali e del fine-vita, urge pensare, o meglio ripensare, il nostro rapporto con il corpo e quindi con la vita e, nella sua accezione più ampia, con l’Humanity. Si introduce qui il nuovo rapporto della relazione mente-corpo che è atta a configurare la vita non come ‘forma di mondo’ biochimicamente e biologicamente strutturata, ma come plesso di permutazione e scambio tra vitale e non vitale, organico e inorganico, in una sorte di latente promiscuità. Esautorare il concetto di corpo come piano unico del soggetto e mettere in relazione il naturale e l’artificiale, il reale e il virtuale, l’organico e l’inorganico è ciò che ci consente di pensare il corpo come una costante fluttuazione tra dentro e fuori; la sua immunizzazione e, al tempo stesso, la sua contaminazione. Profusione ecotecnica dei corpi, ibridazione del sé e clonazioni terapeutiche. In che modo e in che senso tutto questo è, oggi, Humanity?Le aree tematiche di indagine sono quindi ricongiungibili a:1)Umano/postumano/transumano 2)Antropocene 3)Animalità4)Relazione mente-corpo5)General Intellect (paradigma bioeconomico e capitalismo cognitivo).6)Intelligenza artificiale7)Dignità e diritti umani (il governo delle vite; aborto, procreazione assistita, eutanasia)8)Personale/Impersonale (personality download; terza persona)9)Ibridazioni (passaggio dagli automi, ai robot, agli avatar; i corpi virtuali, i Cyborg) 10)Etografie, corpi e-scritti, es-posizioni, corpo senza organi.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | CALABRO' Daniela | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.650,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | CALABRO' Daniela (Coordinatore Progetto) FESTA Saverio (Ricercatore) LISCIANI PETRINI Enrica (Ricercatore) |