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IL RUOLO DELL'IMMAGINAZIONE IN IGNAZIO DI LOYOLA E GIORDANO BRUNO

Il progetto di ricerca si propone di indagare un particolare aspetto della vis imaginativa in due autori di grande importanza per la modernità: Ignazio di Loyola e Giordano Bruno. Va subito detto che la ricerca è originale dal momento che nessuno (o pochissimi) tra i molti studiosi che si sono dedicati all'immaginazione ha affrontato il tema del rapporto tra tale facoltà e la formazione della coscienza. Ignazio di Loyola nei suoi "Esercizi spirituali" comprende perfettamente che mediante le immagini reali (o formate dall'immaginazione) si possono determinare le categorie che soprintendono alla scelta dell'azione. Questo principio che avrebbe trovato accoglimento nei Catechismi di Roberto Bellarmino (cfr. la Doctrina brevis) fonda la comunicazione sulle immagini (efficaci anche negli analfabeti). Le immagini non hanno però solo un valore memorativo: esse devono "manipolare" la coscienza e far maturare nell'individuo quei principi cui si atterrà nel momento della scelta. Ad esempio, se incameriamo una immagine dell'inferno (vera o fittizia non importa) orribile e terrorizzante come se fosse reale, saremo portati a scegliere in modo da allontanarci da tutto ciò che potrebbe causare la perdizione dell'anima.Negli scritti di Giordano Bruno l'immaginazione recita un ruolo prioritaria. Nei Dialoghi Italiani ci sono molti accenni alla vis imaginativa, ma è nelle opere latine che il filosofo di Nola mette in luce la funzione transitiva dell'immaginazione. Nella prassi magica, ad esempio, non può esserci effetto se non è catturata l'immaginazione del vincolando. Nell'ars memoriae, poi, l'immaginazione è la facoltà che fornisce le immagini, che fungono da contenitori, per i dati memorativi. L'intera operazione pansofica che Bruno mette in atto grazie a un uso "laico" del lullismo, fonda la sua possibilità di successo sulle immagini generate dalla fantasia. se si può azzardare un legame , sul tema dell'immaginazione, tra Ignazio di Loyola e Bruno, si può dire che entrambi usano la vis come un mezzo per giungere a risultati molto diversi. Ignazio tende a condizionare la coscienza dei singoli mentre Bruno tende alla fascinatio degli enti naturali (uomini e res naturales).

StrutturaDipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo2.000,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaCAMBI Maurizio (Coordinatore Progetto)
PIRO Francesco (Ricercatore)