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NARRARE L'INENARRABILE: STRATEGIE NARRATIVE PER LA VIOLENZA DI GENERE

Partendo dagli studi sulla letteratura testimoniale nell'America latina che negli ultimissimi anni hanno visto crescere vertiginosamente l'attenzione intorno al discorso di genere si vuole operare una ricognizione delle testimonianze femminili in America Latina - principalmente, ma non solo, sulle violenze di stato nelle dittature degli anni 70 e 80 del 900 - nelle loro varie espressioni (dalle dichiarazioni in tribunale a interviste, saggi, autobiografie, scrittura creativa, autoficción, opere teatrali e cinematografiche) e analizzare le modalità di racconto - referenziale, metaforico, poetico, realistico ecc. - delle violenze subite da donne focalizzando l'attenzione sulle strategie utilizzate dalle vittime per narrare l'inenarrabile, le violenze di genere ma anche la sessualità all'interno del carcere, narrate autobiograficamente o riferite da psicoterapeuti, giornalisti e altri 'attori' che hanno accompagnato le vittime nel processo di recupero e reinserimento: immedesimazione dell'io che scrive/racconta/sogna con l'io che ha subito violenza, o distacco totale facendo ricorso a una terza persona oggettivante. Nel mezzo, una miriade di strategie discorsive che devono essere analizzate e mappate, includendo, come ultima tappa in ordine temporale, la creazione finzionale staccata da ogni riferimento autoreferenziale.