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SHAKESPEARE SULLO SCHERMO IN ITALIA

Il progetto di ricerca, seguendo le diverse accezioni suggerite dal titolo si snoda in tre direzioni che articolano la doppia identità del film shakespeariano come di volta in volta ‘nationless e nation bound’, globale e locale. 1. Nella storia dello ‘shakespearian Movie’ Franco Zeffirelli occupa negli anni Sessanta un posto centrale con i suoi adattamenti soprattutto di Romeo and Juliet (1968) rilevante per la sua ricostruzione elegante e dettagliata della ‘fair Verona’ rinascimentale che introduce nel genere ‘the realistic mode’. Il setting italiano dei drammi shakespeariani viene tradotto nel film come il suo seducente contesto ‘storico realistico’. Questa modalità viene ripresa da molti celebri registi shakespeariani. Il paesaggio toscano prevale in Midsummer Night’s Dream (1999) di Michael Hoffman e Much Ado About Nothing (1993) di Kenneth Branagh e contribuisce alla pubblicizzazione di un’Italia ‘estetizzata’, meta irresistibile della colonizzazione del business del turismo globale. La ricerca approfondirà le implicazioni economico culturali della funzione dell’immagine dell’Italia sullo schermo shakespeariano globale. 2. Anche il secondo aspetto riguarda il ‘global Shakespeare movie’. La Nexo digital –una società italiana di distribuzione globale—mette in scena nello stesso giorno su schermi distribuiti in tutto il mondo la stessa rappresentazione teatrale shakespeariana. Si tratta dell’ esempio globale del ‘theatrical mode’ del film shakespeariano. Il 19-20 aprile 2017 è stato proiettato l’acclamato Hamlet del National theatre live interpretato da Benedict Cumberbatch. La questione riguarderà la ricezione critica italiana di questo Shakespeare sul teatro/cinema globale .3 La terza parte–la più rilevante e innovativa —del progetto riguarderà l’accezione italiana, specificamente ‘nazionale’ del film shakespeariano. Si può tracciare una secolo di storia del film shakespeariano italiano dall’Amleto (1918) di Eleuterio Rodolfi alla ‘Stoffa dei Sogni’ (2017) di Gianfranco Cabiddu? Il percorso sarà doppio: si indagherà sul modo ‘specifico’ in cui Shakespeare è stato e è adattato, recepito e interpretato nella storia del cinema italiano e se e quanto Shakespeare sia stato e sia un agente di cambiamento o di rappresentazione della cultura italiana. In questo ambito gli studi sono pochi e aurorali. Mariangela Tempera purtroppo scomparsa prematuramente è autrice di alcuni dei pochi saggi su Shakespeare nella storia del cinema italiano [‘Shakespeare e il cinema italiano (1940-1960):Adattamenti, parodie citazioni” (2012)]. Intenzione del progetto è proseguire la direzione della sua ricerca . Il destino di Shakespeare sullo schermo nel nostro paese seguirà necessariamente e servirà anche a tracciare e rintracciare una storia del cinema italiano che più di altri cinema europei sembra oscillare tra una dimensione regionale e una internazionale. Si comincerà l’indagine da due segmenti storici, Shakespeare nel cinema muto e Shakespeare nel cinema d’autore .Prima dell’avvento del sonoro o meglio del parlato (1927) si contano tra gli shakespearian movies italiani almeno 12 films, una percentuale alta rispetto al numero di occorrenze nel cinema italiano. Questo fa ipotizzare che agli esordi del cinema, Shakespeare viene interpellato sullo schermo in Italia con la stessa frequenza e funzione che negli altri paesi europei. Secondo gli Shakespearian film studies si fa uso a piene mani del Bardo nei primi anni del cinema muto perché era un autore capace di conferire autorità ad un’ attività a cui non veniva ancora riconosciuto uno statuto artistico. Con l’avvento del sonoro Shakespeare arriva sugli schermi più marginalmente fino alla farsa regionale tranne che per i luminosi contributi degli anni Sessanta e Settanta di Pier Paolo Pasolini (‘Cosa sono le nuvole’, 1967) e Carmelo Bene (Amleto. Da Shakespeare a Laforgue, 1974) il cui ruolo e funzione verranno indagati.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.500,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaPIAZZA Antonella (Coordinatore Progetto)