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LA NAZIONE DEL MIRACOLO. L¿ITALIA NELLA CRISI DEL 1963/1964 TRA FONTI AUDIOVISIVE E MEMORIA COLLETTIVA

La ricerca si concentra sul biennio 1963/1964. Le fonti audiovisive, in formato analogico e digitale, avranno un ruolo strategico nella ricostruzione del meccanismo di attrazione/repulsione inscenato dai media (cinema, Tv, romanzi, riviste, quotidiani, filmini amatoriali e finanche fumetti) quale strumento di metabolizzazione del Miracolo. Gli italiani sono bombardati dal susseguirsi di immagini sempre uguali: fabbriche, palazzi, automobili, elettrodomestici, self-service, oggetti di plastica, distributori di benzina, autostrade, cibi surgelati, abiti confezionati e così via. Una rappresentazione omologante del «medio e piccolo borghese, completamente ripulito e rivestito, alla guida di un’utilitaria o di una macchina sportiva», liberatosi dalla vergogna delle origini e dall’impaccio del dialetto, pronto ad entrare di slancio nella civiltà industriale. Certo, le stesse immagini ci raccontano la rapidità di un mutamento incontrollabile che non ha cura delle rovine sentimentali e dei valori a cui si è rinunciato, eppure cinema e televisione sostengono la retorica del Miracolo nel raggiungimento dello status agognato di ceto medio. È a questo popolo che parla la Dc con i suoi documentari e i suoi slogan elettorali. Il partito cattolico, il cui potere è connaturato allo sviluppo del neocapitalismo, anche grazie al controllo della Tv di Stato, si adegua, meglio di alleati ed avversari, alla logica pragmatica sottostante all’ideologia del Boom: se le cose vanno bene così, se si è diventati competitivi e ci si è arricchiti, se tutti possono avere una casa, l’auto, gli elettrodomestici, gli arredi moderni e una maggiore libertà individuale perché cambiare? I media costruiscono un immaginario collettivo che, nonostante qualche ombra, racconta lo splendore di una nuova era di ricchezza e civiltà. Tv, cinema, stampa, letteratura concorrono a standardizzare il paesaggio materiale e morale del paese dandolo per acquisito: l’Italia è così, se vi appare. La triangolazione tra memoria, immaginario e media fonda la «comunità immaginata» del Miracolo: l’identità italiana nella modernità, come afferma Benedict Andersoni, si ricompone non certo su elementi naturali del vivere umano (razza e territorio), ma attraverso un processo culturale innescato dall'incessante generazione di simboli mitopoietici, dall'invenzione di tradizioni e dalla creazione di un immaginario collettivo che unifica le memorie condivise. Una "costruzione" immateriale plasmata dai mass media che crea un’audience nazionale inclusiva, saldata da linguaggi, codici, credenze, ideali, opinioni ed esperienze. Lo sciame mediatico evoca una serie di pratiche, di simboli, di qualità, di riti, di celebrazioni e di associazioni mentali in cui si riconoscono gli italiani attraverso il rispecchiamento della memoria condivisa. Prova ne è il fatto che le inchieste televisive non fanno i conti con il passato, citando, al massimo, statistiche risalenti a «dieci anni» prima. Il racconto dello sviluppo appare, quindi, come il risultato raggiunto dalla classe dirigente democristiana che ha tenuto in equilibrio intervento pubblico e capitalismo privato. Come ha scritto Francesca Anania, i temi delle inchieste televisive «sono quelli di un consumismo ricercato e praticato, di un individualismo sociale auspicato… Quello che si vuole è un benessere senza prezzi, un progresso indefinito e il nuovo medium si colloca all’interno di questa logica, sollecitando domande e modelli di comportamento». Non è la televisione a frenare le riforme strutturali, ma è pur vero che la descrizione della realtà apparente è un potente sostegno alle ragioni della coalizione moderata. Più che i governanti sono gli italiani ad aver paura di dover rinunciare ai privilegi acquisiti. L’apparato radiotelevisivo statale, ma anche i dubbi sollevati dalle narrazioni cinematografiche, ci immettono nel magma della nascente “nazione del Miracolo” la cui fede si celebra nella messa quotidiana dei consumi.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.590,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaRAVVEDUTO Marcello (Coordinatore Progetto)
CAVALLO Pietro (Ricercatore)