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SAPERE DELL¿ESPERIENZA E CONOSCERE MORALE
Il progetto di ricerca intende mostrare le differenze tra il sapere dell’esperienza e il conoscere morale tenendo presente, anzitutto, l’importante cesura rappresentata dalle riflessioni di Martin Heidegger. Nel dibattito contemporaneo quando si parla dell’esperienza si fa riferimento alla pluralità dei modi dell’esperienza e, cioè, all’esperienza scientifica, morale, estetica, religiosa, e al fatto che tali modi d’esperienza rimandano sempre ad esperienze storiche. Rispetto a queste distinzioni, Heidegger, opponendosi non solo al neokantismo ma anche alla stessa fenomenologia husserliana, ha posto al centro dell’attenzione l’“esperienza effettiva della vita". Ci si deve interrogare se, dopo Heidegger, sia ancora possibile e corretto concepire o pensare all’esperienza a partire da quelle singole determinazioni, a partire, cioè, dai modi dell’esperienza. Heidegger abbandonò questa via poiché si rese conto che «la più originaria esperienza, da cui derivano e a cui tornano tutte le scienze e tutte le filosofie, è l’esperienza della vita fattuale». Come egli stesso afferma in riferimento al tentativo di ridurre l’esperienza alla conoscenza, se si osserva il fenomeno dell’esperienza effettiva della vita, si può notare che «l’esperienza della vita è più che una semplice esperienza conoscitiva: essa significa l’intera posizione attiva e passiva dell’uomo nei confronti del mondo». Nell’esperienza effettiva della vita ciò che è esperito, il vissuto, viene definito «come “mondo” (Welt), non come “obietto”. Il “mondo” è qualcosa in cui si può vivere (in un obietto non si può vivere)». D’altro canto, fu proprio uno dei suoi più grandi allievi e, cioè, Gadamer, ad accennare al fatto che l’esperienza morale è forse la forma fondamentale di esperienza.Il progetto di ricerca cercherà, in primo luogo, di dimostrare la tesi secondo cui la riflessione heideggeriana sull’esperienza effettiva della vita con tutti i suoi esiti non rappresenta nel XX secolo un passo avanti rispetto alla filosofia neokantiana e alla fenomenologia husserliana. L’ermeneutica dell’effettività di Heidegger, infatti, sembra togliere alla Faktizität la sua contingenza e assegnarle, in quanto Dasein, dignità ontologica piena. Nella riflessione del neokantismo, in particolare secondo la prospettiva dell’idealismo critico di Cohen, invece, proprio la differenza tra il sapere dell’esperienza, inteso come il sapere della conoscenza scientifica e della teoria che contempla l’essere del mondo, e il conoscere morale porta ad affermare il primato del pensiero sull’essere mostrando proprio l’assoluta contingenza di ciò che è in quanto esiste. Rispetto alla conoscenza scientifica il conoscere morale fa riferimento non al sapere dell’esperienza ma a quelle esperienze che manifestano «una differenza tra il modo in cui i fatti si presentano nell’ esperienza e il modo in cui potrebbero essere». Nell’ esperienza morale «questa differenza assume un carattere normativo», poiché tale esperienza introduce espressamente «una distinzione fra l’essere e il dover essere». Essere e dover essere non possono essere posti sullo stesso piano. Dare maggiore peso ontologico al dover essere significa misurare la realtà effettiva a partire dal dover essere e, dunque, a partire da una istanza di realtà che si pone al di là del piano dell’essere. La distinzione di origine kantiana fra essere e dover essere si manifesta nell’ esperienza morale, che non indica soltanto la possibilità di scelta, ma l’alternativa fra un ordine ingiusto e un ordine giusto, e la capacità di riconoscere in quest’ultimo il più vero.L’aspetto originale di questo progetto consiste nel tentativo di mostrare in che senso l’esperienza morale, determinata non dal sapere dell’esperienza, ma dal conoscere morale, è l’esperienza originaria della differenza tra ciò che è e ciò che deve essere, ed è, ancora, l’esperienza dell’altro che, invece di essere eliminato o ricondotto a sé, deve essere salvaguardato come altro.
Department | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Principal Investigator | CAMMAROTA Gian Paolo | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.510,00 euro | |
Project duration | 28 July 2015 - 28 July 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Research Team | CAMMAROTA Gian Paolo (Project Coordinator) CANTILLO Clementina (Researcher) |