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RINVENIMENTI MONETALI E MONETA SPICCIOLA NELL¿ITALIA TIRRENICA E A POMPEI TRA II SEC. A.C. E I SEC. D.C.
Il progetto si pone in continuità con la ricerca iniziata con il FARB 2015, i cui risultati preliminari sono stati presentati nel Seminario ‘Rapporti isotopici del piombo e ricerca di metodi di calcolo per l’assegnazione di provenienze geografiche’, organizzato dal Servizio di Chimica dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso/LNGS-INFN (L’Aquila, 10/11/2015) e durante il XV International Numismatic Congress (Taormina, 21-25/09/2015), con la relazione A.G.Sinner - G.Pardini, ‘Analyzing the composition of blanks in northeastern Spain and the Balearic Islands during the 2nd C. BC’. La ricerca, che si prefigge di indagare e approfondire la diffusione e l’uso della moneta in bronzo di piccolo conto, tra il II sec. a.C. e il I d.C., si concentrerà su Pompei con lo scopo di definire le dinamiche socio-economiche e il ruolo svolto dalla moneta in questa fase. Al campione già analizzato, proveniente dalle indagini dell’University of Cincinnati nelle Regiones I.1 e VIII.7 (FARB2015), si aggiungono ora i nuovi dati inediti provenienti dai recenti scavi stratigrafici nei livelli pre 79 d.C.: si tratta di tre importanti nuclei monetali provenienti dallo scavo del santuario extraurbano dell’ex Fondo Iozzino (scavi Soprintendenza Pompei), delle Terme Repubblicane e delle Terme Stabiane (indagate dalla Freie Universität Berlin), che verranno schedati e studiati durante questa seconda fase della ricerca. Uno degli aspetti qualificanti del progetto è, appunto, la valorizzazione dell'esperienza nello studio di contesti (stratigrafici, monetali e ceramici) in aree chiave dell’Italia tirrenica. Prendendo le mosse dai nuclei di monete analizzate in dettaglio, si procederà ad integrare il quadro della conoscenza valutando le evidenze restituite da quanto già edito da Pompei, per compilare un repertorio completo delle presenze monetali nei livelli pre 79 a.C. Lo studio sui contesti monetali da Pompei mirerà a chiarire, attraverso la quantità, il tipo di emissioni presenti e il loro rapporto reciproco, la parte che la cittadina ha svolto nella diffusione, circolazione ed uso di moneta. In definitiva, l’obiettivo è quello di affinare le conoscenze sul ruolo svolto da Pompei, in rapporto con Roma, in qualità di centro produttore e di porto collegato con tutto il bacino Mediterraneo. In tal modo, per il periodo indagato, si coglieranno aspetti di integrazione e/o processi di acculturazione, anche in relazione allo spostamento di uomini e merci. Le collaborazioni con il Servizio di Chimica dei LNGS e con l’Istituto di Cristallografia del CNR, sono finalizzate alla realizzazione di ulteriori analisi archeometriche che ci consentiranno di verificare il campione dei reperti, dal momento che i primi dati hanno mostrato promettenti risultati utili a chiarire controverse problematiche come, ad esempio, il fenomeno delle imitazioni di moneta di Ebusus e Massalia, rinvenuta in grandi quantità a Pompei ma anche in altre località della Campania, fino a Minturnae. Si tratta di emissioni che ad oggi risultano ancora da comprendere sia relativamente all’ambito cronologico sia per l’identificazione dell’area di produzione. I risultati che si intende raggiungere -attraverso gli strumenti propri delle discipline archeologica e numismatica confrontate ed integrate con le altre fonti della ricerca storica e con l'ausilio di sistemi di indagine non distruttiva- possono riassumersi nei seguenti obiettivi: 1. Precisare le cronologie dei contesti in esame. 2. Comprendere qualità e quantità del circolante nelle diverse fasce cronologiche. 3. Spiegare le emissioni di moneta imitativa. 4. Indagare e interpretare i modi della circolazione monetaria, i processi economici, la mobilità di uomini e merci. 5. Ricostruire il panorama storico-economico di Pompei, nella fase di passaggio tra la Repubblica e l’Impero. Durante la ricerca è prevista l'organizzazione di Seminari ed Incontri di studio, nonché l'edizione dei risultati che confluiranno in articoli e in un volume a stampa.
Department | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Principal Investigator | PARDINI Giacomo | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.450,00 euro | |
Project duration | 29 July 2016 - 20 September 2018 | |
Research Team | PARDINI Giacomo (Project Coordinator) CANTILENA Renata (Researcher) CARBONE Federico (Researcher) MARANI FLAVIA (Researcher) SANTORIELLO Alfonso (Researcher) |