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CODICI DI ABBIGLIAMENTO, PERCEZIONE E SIGNIFICATO SOCIALE DELL'UNIFORME NEL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE
La normativa britannica in materia di codice di abbigliamento non riguarda solo i medici, ma consente anche a un datore di lavoro di imporre un certo tipo di abbigliamento ai propri dipendenti, con regole diverse per uomini e donne. Indicativo è il caso salito alla cronaca della segretaria inglese Nicola Thorp a cui la società per cui lavorava ha imposto l’uso dei tacchi alti. Il suo è diventato un caso "social" e ha scatenato le proteste dei sindacati e di decine di migliaia di persone e l’intervento di Equal Justice, che ha ritenuto tale richiesta "obsoleta e sessista". La situazione inglese sopra brevemente descritta e gli studi a riguardo rendono interessante svolgere una ricerca comparativa tra la situazione inglese e quella italiana. In questo senso il progetto si propone di verificare similitudini e differenze tra i due sistemi attraverso gli strumenti dell’esperimento sul campo, con particolare riferimento alla relazione medico paziente. L’aspetto innovativo e originale di tale progetto è l’approccio integrato tra aspetto sociale e medico- sanitario. L'analisi si soffermerà sulle relazioni medico- paziente e tra operatori sanitari e assistenziali, qualora siano presenti. La metodologia utilizzata è quella della sociologia visuale e viene applicata a un ambito sanitario particolare come quello della traumatologia e dell’ortopedia. In questo caso l’analisi delle variabili quantitative e affiancato dall’analisi delle variabili qualitative, giudicate come fondamentali nell’osservazione empirica per cogliere nella sua completezza il fenomeno, giacché elementi intenzionali-soggettivi potrebbero sfuggire alla quantificazione oggettiva. “Se lo scopo è quello di comprendere il significato che il soggetto attribuisce all’azione, le tecniche di ricerca saranno qualitative-soggettive (Corbetta P., (2015), La ricerca sociale: metodologie e tecniche, Il Mulino, Bologna, p.37 (con soggettive s’intende variabili a seconda della forma assunta dall’interazione studiante-studiato)”. Il social experiment, è il prototipo di esperimento al quale questo progetto si vuole ispirare. La definizione e la modalità del social experiment sono particolari: persone inconsapevoli sono coinvolte nella messa in scena di una situazione più o meno estrema e il ricercatore registra le loro reazioni. Le ricerche contemporanee presuppongono una vera e propria azione sul contesto che esse vanno ad interrogare. Ecco perché sempre più spesso si sente parlare di ricerca-azione. Con tale termine si intende un modo di concepire la ricerca che si pone l'obiettivo di analizzare una pratica relativa ad un campo di esperienza da parte di un attore sociale con lo scopo di introdurre, nella pratica stessa, dei cambiamenti migliorativi. L’esperimento sociale prevede l’assoluta inconsapevolezza dei soggetti che vi partecipano e contiene in sé una grande valenza, ovvero quella di cogliere lo stato naturale - reale del fenomeno che si vuole indagare, senza alterazioni o di innaturalezze che invece sono riscontrabili nei metodi precedentemente nominati. Fase I ( 1 anno) Si procederà all’analisi e all’approfondimento di studi e ricerche nazionali e internazionali sull’argomento e si procederà alla disposizione del piano dell’esperimento sociale o ricerca-azione Fase II ( 2 anno) Si procederà alla realizzazione dell’esperimento sociale nelle strutture Complesse di Ortopodedia, Traumatologia e Chirurgia dell’apparato locomotore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria OO.RR. San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona di Salerno Il lavoro si concluderà con la presentazione dei dati e dei risultati raccolti in un seminario finale e la pubblicazione dei risultati della ricerca.
Department | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Principal Investigator | TRUDA Giovanna | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 970,00 euro | |
Project duration | 29 July 2016 - 20 September 2018 | |
Research Team | TRUDA Giovanna (Project Coordinator) MAFFULLI Nicola (Researcher) |