Investigación | Proyectos Financiados
Investigación Proyectos Financiados
RETORICHE DELL'INCORPORAZIONE NELLA CULTURA VISUALE E NELL'ESTETICA CONTEMPORANEA
I lavori già realizzati hanno messo in evidenza una “logica spettrale” (Fimiani 2012) dell’incorporazione, logica in atto sia nell’istituzione e nella condivisione di valori etici e comportamenti sociali identitari, sia nell’inscrizione di tali valori nei manufatti artistici e nelle relazioni estetiche individuali e collettive con essi - p.es. nelle architetture monumentali -. “Incorporazione”, è dunque un processo caratteristico di ogni una forma di vita umana e ogni forma di vita dell'uomo è irrimediabilmente storica; tuttavia, “incorporazione” è certo azione vivente e vitale, ma sembra essere anche vivificazione o animazione aldilà dei testi e dei contesti di riferimento e di uso - si pensi al mito di Pigmalione e alle Pathosformeln warburghiane, trans-storiche e trans-culturali -. "Incorporzione" è anche Einleibung e Verleibung, è Verkörperung, in un senso più originario e secondo la logica del pensiero magico e mitico e il paradigma cristologico. Ecco il punto: “incorporazione” è, da una parte, condizione di possibilità delle precomprensioni e degli orizzonti di attese di una qualsivoglia relazione estetica o coscienza estetica, individuale e collettiva, e, dall'altra, è fenomeno culturalmente condizionato da specifiche forme di vita, da particolari determinazioni storiche e da peculiari contesti pragmatici. La prima accezione apre la strada a una teoria generale e a una fenomenologia del medium, anzi di una medialità terziaria: a prescindere dalla specificità materiale del supporto e dalle sue qualità percepibili, ogni oggetto, ogni immagine, ogni fenomeno, ogni ambiente o ogni azione, può attualizzare e trasmettere una relazione vissuta e patica di valore, effimero o duraturo, accertabile o testimoniabile. Bisognerà indagare come articolare questa mediologia generale, in cui convivono mezzi e dispositivi ottici diversi e cadono le distinzioni tra arte e non-arte, tra arte e vita; indispensabile è qui il progetto antropologico warburghiano, oggi più che mai attuale. La seconda accezione, invece, indica che la logica dell’Embodiment è retorica e concerne quella che, dopo Gell, ancora chiamiamo l’Agency: è la logica dell’entimema e delle implicature messa in luce da Danto e Grice, e dalla teoria dei giochi linguistici a partire da Wittgenstein (Cometti, Desideri 2013). Tale logica non è opposta ma complementare alla prima, giacché l’efficacia o l’agentività di un’immagine artificiale o naturale, di un artefatto o di un fatto ordinario, la sua capacità informazionale, comunicativa, semantica, cognitiva, ma anche timica e motivazionale, affettiva insomma, non può prescindere dal suo contenuto sensibile e sensoriale, dalla sua pregnanza estetica ed emotiva. “Incorporazione”, è il modo in cui i valori sono sentiti, in cui i sentimenti sono quasi-cose, esterne, reali, e indipendenti dal soggetto che li vive e da ogni suo proiezione psicologistica (Griffero 2013). “Incorporazione” è allora una dinamica fantasmatica non solo individuale ma intersoggettiva che ingloba fenomemi contigui ma diversi come imitazione, emulazione, simulazione, mimetismo. Sia la ”simulazione incarnata” oggi proposta dalla neurobiologia, sia il “desiderio mimetico” della psicologia sociologica classica (Tarde, Girard), sono infatti all’opera nella costituzione dell'“habitus” (Bourdieu) e nella realizzazione di pratiche di artializzazione (de Certeau, Dewey) non specifiche e ristrette al mondo dell’arte, ma, anzi, diffuse nel mondo della vita storica. Queste maniere di essere sono l’oggetto di un'“estetica sociale” (Carnevali 2012, Formis 2010, Sheringam 2006), di un'estetica, cioè, della vita sensibile ordinaria. Di tale estetica della sfera pubblica, saranno presi come esemplari due aspetti complementari della questione dell'identità contemporanea: da una parte, le crisi e le critiche delle opere d’arte monumentali e memoriali, e, dall’altra, i fenomeni d’imitazione e mimetismo sociale quali lo snobismo e il glamour.
Estructura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsable | FIMIANI Filippo | |
Tipo de Financiación | Fondos universitarios | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importe financiado | 2.100,00 euro | |
Periodo | 11 Diciembre 2013 - 11 Diciembre 2015 | |
Proroga | 11 dicembre 2016 | |
Grupo de Investigación | FIMIANI Filippo (Coordinador del Proyecto) DE LUCA Maria Giuseppina (Investigador) VITALE Francesco (Investigador) |