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  • "Non di tesori eredità. Studi di Letteratura Italiana offerti ad Alberto Granese" e "Per guisa d'orizzonte che rischiari"

Giovedì 14 gennaio 2016, alle ore 16.00, nella Sala 1 della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, saranno presentati i seguenti volumi:

  1. VV., Non di tesori eredità. Studi di Letteratura Italiana offerti ad Alberto Granese, voll. 2 e Granese Alberto, «Per guisa d'orizzonte che rischiari». Florilegio degli scritti.

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In onore di Alberto Granese dell’Università di Salerno
i contributi scientifici di Italianisti degli Atenei italiani

Non di tesori eredità. Studi di Letteratura Italiana offerti ad Alberto Granese
2 Volumi Introduzione e cura di Rosa Giulio

Edizioni Guida, Napoli 2015

Introduzione

  • Rosa Giulio, Università degli Studi di Salerno

Saluti

  • Andrea De Pasquale, Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
  • On. Tino Iannuzzi, Vc. Presidente della Commissione Parlamentare Ambiente e Territorio
  • Sebastiano Martelli, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno

Coordina

  • Angelo Raffaele Pupino, Presidente emerito della Società Italiana per gli Studi sulla Modernità letteraria (Mod)

Interventi

  • Beatrice Alfonzetti, Direttrice del Dipartimento di Studi Greco-latini, Italiani e Scenico-musicali dell’Università di Roma “La Sapienza”
  • Rino Caputo, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
  • Claudio Griggio, Università degli Studi di Udine
  • Aldo Maria Morace, Università degli Studi di Sassari

Il titolo dell’opera collettanea, Studi di Letteratura Italiana offerti ad Alberto Granese, pubblicata dalle Edizioni Guida, Napoli 2015 (due volumi di 1200 pagine complessive, per la cura di Rosa Giulio e con progetto grafico della copertina di Massimo Cibelli), Non di tesori eredità, evoca i celebri versi di Ugo Foscolo: «... e l’amistà raccolga / Non di tesori eredità, ma caldi / Sensi....» (Dei Sepolcri, 148-150). L’Introduzione, in cui si traccia il profilo intellettuale di Granese, con un ampio studio critico della sua produzione scentifica e un quadro esaustivo della sua attività didattica e culturale nell’Università e nelle Istituzioni, è stata affidata a Rosa Giulio, che ne ha curato anche la vasta Bibliografia degli scritti. In una breve Nota di apertura, Granese esprime sinceri sentimenti di gratitudine agli amici, ai colleghi, che gli hanno generosamente offerto i loro preziosi contributi, e a coloro che hanno collaborato all’allestimento dell’opera.

Alberto Granese, professore ordinario presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno, ha insegnato Letteratura italiana, Storia della lingua italiana, Lingua italiana, Sociologia della letteratura, Letteratura teatrale italiana, Letteratura e cinema, Letterature comparate e Didattica della Letteratura italiana, cattedra da lui istituita presso il corso di Laurea Specialistica / Magistrale in Filologia Moderna. I suoi interessi scientifici, infatti, si estendono a tutte queste discipline, anche se il suo ambito fondamentale e prevalente di ricerca era ed è costituito dalla Letteratura italiana, con una intensa e frequente penetrazione in tutte le affini componenti disciplinari e le molteplici tematiche interdisciplinari dello stesso settore. Rigore metodologico e disponibilità ermeneutica gli hanno, inoltre, consentito di collegarsi tempestivamente nei suoi studi ai nuovi e diversi livelli conoscitivi raggiunti dalla ricerca letteraria. Proprio questa è una delle ragioni per le quali le sue pubblicazioni hanno poi avuto una rilevante incidenza all’interno della comunità scientifica non solo nazionale, se Biblioteche e Università europee hanno curato la traduzione e valorizzato per le proprie ricerche alcuni suoi studi, ritenendoli scientificamente innovativi.

Nei due volumi sono presenti con 60 contributi gli Italianisti di quasi tutte le maggiori Università dell’Italia centro-settentrionale, da Udine (Claudio Griggio), Padova (Silvio Ramat), Milano (Giorgio Baroni), Torino (Giorgio Bàrberi Squarotti, Mariarosa Masoero, Enrico Mattioda, Barbara Zandrino), Genova (Alberto Beniscelli, Luigi Surdich) a Ferrara (Carmen Di Donna Prencipe), Bologna (Andrea Battistini), Siena (Stefano Carrai), Roma (“La sapienza”: Beatrice Alfonzetti; “Tor Vergata”: Angelo Fàvaro), Molise (Luigi Montella), e soprattutto meridionale, da Napoli (“Federico II”: Francesco D’Episcopo, Raffaele Giglio, Matteo Palumbo, Pasquale Sabbatino; “Orientale”: Elena Candela, Angelo R. Pupino, Carlo Vecce), Bari (Michele Bianco, Giuseppe Bonifacino, Grazia Distaso, Pasquale Guaragnella, Vitilio Masiello, Giovanna Scianatico, Leonardo Sebastio, Francesco Tateo, Franco Vitelli, Pasquale Voza), Lecce (A. Camerino, Ettore Catalano), Foggia (Domenico Cofano, Domenico Defilippis) alle isole: Sardegna (Sassari: Aldo Maria Morace); Sicilia (Catania: Sergio Cristaldi, Guido Nicastro, Mario Tropea; Palermo: Antonio Iurilli, Michela Sacco Messineo; Messina: Giuseppe Rando). Naturalmente, molto folta è la schiera degli italianisti dell’Università degli Studi di Salerno (Epifanio Ajello, Renato Aymone, Angelo Cardillo, Rosa Giulio, Emma Grimaldi, Sebastiano Martelli, Milena Montanile, Pietro Pelosi, Antonio Pietropaoli, Luigi Reina, Luigi Torraca, Rosa Troiano), di allievi e studiosi (Leonardo Acone, Gabriella Carrano, Loredana Castori, Domenico D’Arienzo, Roberta Delli Priscoli, Antonio Biagio Fiasco, Enza Lamberti, Antonia Marchianò, Renato Ricco, Carlo Santoli, Giovanna Scarsi).

L’opera comprende in ordine cronologico tutti i secoli della nostra civiltà letteraria. Il primo volume contiene cinque saggi su Dante, dal Convivio alla Commedia, con riferimenti anche all’opera di San Bonaventuta, e un numero cospicuo di contributi che, partendo da Boccaccio, attraversano la letteratura dell’Umanesimo e del Rinascimento, da Pontano e Sannazaro ad Ariosto, a Tasso e all’Aretino, con un’attenzione rivolta alla ricezione e alle traduzioni dei classici della civiltà greco-romana. Seguono gli studi sulla produzione lirica, poematica e teatrale del Seicento, soprattutto sul Barocco napoletano, fino ai due secoli che inaugurano la Modernità, il Settecento e il primo Ottocento, con saggi su Metastasio, Filangieri, Conti, Cesarotti e soprattutto Foscolo, in omaggio a Granese, studioso del poeta ellenico.veneziano. Il volume si chiude con tre importanti relazioni su Leopardi, sull’archetipo del romanzo storico ottocentesco e le radici linguistico-culturali dell’identità e unità nazionale. Il secondo volume, che va dal secondo Ottocento fino al primo decennio del Duemila, con punta rilevante nel Novecento, comprende lavori su Manzoni, Collodi, De Sanctis, Capuana, Di Giacomo, e una vasta gamma di saggistica novecentesca con ben cinque presenze di Pirandello, a cui seguono numerosi contributi dedicati ai poeti, da d’Annunzio, Corazzini e Saba a Montale, Sinisgalli, Giudici, e ai narratori, tra cui Savinio, Gadda, Alvaro, Pavese, Calvino, Rea, Testori, Berto, Moravia, Pasolini, Sciascia, Bufalino, Consolo, Nigro. Il volume si chiude con un saggio sugli studi dedicati da Granese alla letteratura nelle società moderne.

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Alberto Granese
«Per guisa d’orizzonte che rischiari». Florilegio degli scritti
Introduzione (Un percorso intellettuale) di Rosa Giulio

a cura di Angelo Fàvaro e Carlo Santoli
Progetto grafico della copertina Massimo Cibelli

Edizioni Sinestesie, Avellino 2015

Interventi

  • Angelo Fàvaro, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
  • Carlo Santoli, Direttore di «Sinestesie», Università degli Studi di Salerno

Contemporaneamente alla miscellanea viene presentato il Florilegio degli scritti di Alberto Granese, Edizioni Sinestesie (Avellino 2015). Il titolo, «Per guisa d’orizzonte che rischiari», è tratto da un verso di Dante. Il volume, di circa 400 pagine, curato da Angelo Fàvaro e Carlo Santoli (progetto grafico della copertina di Massimo Cibelli), introdotto da Rosa Giulio, che, con il saggio, Un percorso intellettuale, ne presenta l’intera produzione scientifica, raccoglie dieci scritti, da Granese ritenuti, se non i migliori, certamente quelli più rappresentativi, a cui si sente maggiormente legato. Si ripropongono, quindi, così come sono apparsi originariamente, per non alterarne il momento storico in cui si collocano all’interno del “percorso”. Si parte, in occasione dei 750 anni dalla nascita, da un omaggio a Dante (del Paradiso, xiv 69, è il luminoso e illuminante verso del titolo); segue un gruppo omogeneo di tre lavori, dall’autore definito il suo “asse” civile, su Giannone, nel contesto storico-culturale del contraddittorio rapporto tra intellettuale riformatore e despota illuminato, Vico, di cui dà una lettura “diversa” e in chiave dialettica, Pagano, “costruttore” dello stato repubblicano e insieme premonitore del fallimento della rivoluzione napoletana del 1799. Subito dopo, Alvaro e Quasimodo rispecchiano, per gli argomenti svolti, i suoi interessi di ricerca, rispettivamente, sul Potere e sul Tragico, mentre la Medea, da Euripide a Lars von Trier, e un romanzo-film di Moravia-Godard ne riflettono gli amori per il teatro e il cinema. Infine, altri due omaggi: a Pasolini, per i 40 anni dalla sua tragica morte, e a Debenedetti, con cui Granese si è laureato e da lui considerato, nonostante la sua inimitabile “drammaturgia” critica, il suo “maestro” di saggistica letteraria.

Indice dei due volumi della miscellanea

Volume Primo

Rosa Giulio Introduzione

Bibliografia di Alberto Granese a cura di Rosa Giulio

Sergio Cristaldi Empireo e cosmo nel Convivio

Leonardo Sebastio «S’io era corpo». Paradiso II, 37 e l’accessus alla terza cantica

Domenico Cofano Paradiso XXII: un canto ‘cenobitico’

Raffaele Giglio Maria e Dante. L’epilogo della Commedia

Luigi Surdich Le camere di Fiordaliso e Iancofiore. Noterella su Decameron II. 5, 17 e VIII. 10, 23-24

Michele Bianco Tra arte e fede: il San Francesco riceve le stigmate di Jan van Eyck,

l’Itinerarium di San Bonaventura e la Divina Commedia di Dante

Domenico Defilippis Prodromi della conquista turca di Otranto (1480-1481)

Francesco Tateo Motivi autobiografici nell’opera di Giovanni Pontano (il suo oroscopo) Gabriella Carrano La ricezione di Plutarco in età umanistico-rinascimentale: codici, traduzioni latine, volgarizzamenti, edizioni a stampa

Angelo Cardillo Per lo statuto del “traslatare” nel ’500 (Prima ricognizione)

Emma Grimaldi Orlando vs Ruggiero – Epopea vs Bildungsroman. Ancora qualche riflessione sul «Soggetto del Furioso»

Domenico D’Arienzo Strategia dell’encomio e figure della contemporaneità nel poema italiano del XVI secolo: il “caso” Rinaldo

Enrico Mattioda Giorgio Vasari e Pietro Aretino

Carlo Vecce Eros e violenza nella Napoli del Seicento: La Giuditta di Giambattista Composto

Grazia Distaso Il Tancredi di Ridolfo Campeggi

Rosa Troiano Alle origini della fortuna dialettale dei classici: la versione ‘cavota’ dell’Arcadia di Jacopo Sannazaro

Luigi Montella La lirica nella seconda metà del Seicento: tra pluriprospetticità e modernità retorica

Alberto Beniscelli In correzione del barocco: la Didone abbandonata

Claudio Griggio Sermon Secondo. In le Afflizioni dell’Abate Conti

Pasquale Guaragnella Su La scienza della legislazione di Gaetano Filangieri

Antonio Iurilli Un poeta nella rivoluzione: Ignazio Ciaia

Giovanna Scianatico L’inedito “viaggio al Vesuvio” di Alberto Fortis

Giuseppe A. Camerino Per una rilettura della Relazione di un viaggio a Costantinopoli di Giovan Battista Casti

Milena Montanile In margine ai due opuscoli “politici” di Melchiorre Cesarotti

Carmen Di Donna Prencipe Ugo Foscolo: una traduzione da un «difettosissimo e bellissimo libro»

Enza Lamberti I saggi eruditi del Foscolo “inglese”

Silvio Ramat Qualche nota sulla poesia di Ugo Foscolo

Renato Ricco Foscolo, la musica e il respiro europeo dell’ideale di “armonia”

Luigi Torraca Un prototipo del romanzo storico europeo: il libro di Tobit

Rosa Giulio Intellectus archetypus: Leopardi dai «poemi della ragione» all’«occhiata onnipotente»

Vitilio Masiello L’Italia prima dell’Unità. Le radici linguistiche, letterarie e culturali dell’unità e identità nazionale

Volume Secondo

Leonardo Acone Un pulcino tra bambini e burattini. La nuova “infanzia letteraria” di Ida Baccini e Carlo Collodi

Guido Nicastro Un teatro per la nazione. Contributi critici e proposte sceniche nel decennio 1860-1870

Pasquale Sabbatino La nuova Italia alla scuola di Dante nella Storia di De Sanctis

Aldo Maria Morace Fra Aristofane e satira politica: Le Nuove Rane di Capuana

Mario Tropea Case e casi spiritici in Capuana (e Pirandello)

Matteo Palumbo Appunti su metafisica e spiritismo nella letteratura moderna

Angelo R. Pupino Pirandello tra filosofia e arte

Andrea Battistini, La “liquefazione” del personaggio nei romanzi di Pirandello

Giorgio Bàrberi Squarotti, La neve come il nulla

Giovanna Scarsi La leggenda dell’artista: Luisa Baccara, la Signora del Vittoriale

Antonio Pietropaoli Lettura di Desolazione di un povero poeta sentimentale

Stefano Carrai Saba e la nuvola

Renato Aymone Umberto Saba: tematiche di Trieste

Pietro Pelosi Formulazioni ipotetiche, libere e brevi sul ritmo, sul metro e sulla natura della lirica

Loredana Castori La “linea d’ombra” in Leopardi e Montale

Roberta Delli Priscoli Orfeo fra teatro e cinema: Savinio e Cocteau

Giuseppe Bonifacino Personaggio senza destino. Gadda in guerra

Elena Candela Il tragico esistenziale nel romanzo. L’uomo è forte di Corrado Alvaro

Epifanio Ajello Pinocchio e Pin. Un «segreto omaggio»

Mariarosa Masoero Cesare Pavese lettore di Camille Flammarion

Francesco D’Episcopo Ripresa digiacomiana in un racconto di Luigi Incoronato?

Sebastiano Martelli Emigranti e stanziali nella narrativa di Domenico Rea

Franco Vitelli Sinisgalli e le celebrazioni dell’Unità d’Italia

Angelo Fàvaro «Una missione del poeta»: Giovanni Giudici apostolo della Letteratura (in alcuni documenti inediti 1955-1956)

Beatrice Alfonzetti Il male oscuro e la fine

Giorgio Baroni Le paure della modernità nella lirica di Lina Galli

Pasquale Voza La parola teatrale di Moravia: Il mondo è quello che è, La vita è gioco

Barbara Zandrino Manzoni e Testori alla prova

Giuseppe Rando Letteratura, brigantaggio e potere nel meridione d’Italia (da Padula a Pasolini) Antonia Marchianò Prestiti linguistici dell’italiano regionale. Il lavoro dai campi alle fabbriche, alle terre lontane

Antonio Biagio Fiasco Immagini della Sicilia: l’idea del nostos dalla prospettiva del mito che interroga il logos. Riflessioni su alcuni scritti di Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo

Ettore Catalano Malinconie mediterranee, metaletteratura e ritmo epico nella recente produzione letteraria di Raffaele Nigro

Luigi Reina Poesia come amore. Itinerario lirico di Corrado Calabrò

Pina Basile Commento alla Via Crucis-Via Vitae di Francesco Terrone

Michela Sacco Messineo Maestri e amici: Pietro Mazzamuto

Carlo Santoli Alberto Granese e lo studio della letteratura nelle società moderne

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