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I Webinar di Febbraio 2022 del Dottorato Metodi e Metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica

Il dottorato Metodi e Metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica inaugura i webinar 2022 (piattaforma Teams) con un ciclo di incontri dedicato all’analisi di aspetti significati dell’economia dell’arte. Un sistema complesso, caratterizzato dalle relazioni a geometria variabile fra artisti, committenti, collezionisti, mercanti, di cui attraverso il contributo di studiosi di differente formazione verranno messi in luce momenti e figure dall’età antica al XXI secolo.

L’economia delle arti nell’antica Grecia, il rapporto fra pittura e mercato in età moderna, il collezionismo numismatico tra Cinque e Seicento, le possibilità e gli azzardi dell’attuale mercato digitale dell’arte sono i temi attorno ai quali si svilupperà la discussione, coordinata dalle professoresse Renata Cantilena e Loredana Lorizzo, docenti dell’Università di Salerno e curatrici del seminario.

Il dottorato MeM è coordinato da Stefania Zuliani per il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno.


martedì 22 febbraio: ore 15-17. Per un’economia dell’arte nel mondo antico.

Il processo osmotico tra creazione artistica e sfera economica ha funzionato anche in epoca greca interagendo con la sfera privata e con quella pubblica? Discutiamone con due studiosi particolarmente attenti a queste tematiche, Giovanni Marginesu dell’Università di Sassari e Riccardo Di Cesare dell’Università di Foggia.

Giovanni Marginesu (Università degli Studi di Sassari), Economia e arte antica: modelli e problemi.

Giovanni Marginesu, professore di Storia greca all’Università di Sassari, da qualche anno ha dedicato le sue ricerche ai costi dell’arte antica e ai risvolti economici dei meccanismi della produzione artistica e artigianale. Coordinatore di un gruppo di ricerca sull’economia delle arti in Grecia, ha curato la raccolta a più voci Studi sull’economia delle technai in Grecia dall’età arcaica all’ellenismo (2019), diviso in sezioni dedicate alle varie classi di manufatti. Suoi recenti e stimolanti lavori su questi temi e, più in generale, sui cantieri edilizi di Atene e su aspetti contabili nella Grecia classica sono Gli epistatai dell’acropoli (2010), Il costo del Partenone Appalti e affari dell’arte greca (2020) e I Greci e l’arte di fare i conti. Moneta e democrazia nell’età di Pericle (2021).

Riccardo Di Cesare (Università degli Studi di Foggia), L’antica pittura greca: eccellenza di un’arte alla lente dell’economia.

Riccardo Di Cesare, professore di Archeologia classica e del Mediterraneo nell’Università di Foggia, conduce ricerche sui monumenti pubblici, sulla scultura e sulla pittura, con particolare riguardo al contesto di appartenenza originario del manufatto nella città antica, agli aspetti sociali e economici della produzione e ai prezzi che -soprattutto per i dipinti - corrispondono spesso a convenzioni legate alla stima sociale del pittore e alle ambizioni dei committenti pubblici o privati. Curatore di mostre e di altre iniziative di valorizzazione in Italia e ad Atene, è autore di numerosi contributi tra cui Interamna Praetuttianorum: sculture romane e contesto urbano, 2010 e La città di Cecrope. Ricerche sulla politica edilizia cimoniana ad Atene, 2015.

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mercoledì 23 febbraio, ore 15-17 Collezioni e mercati contemporanei

Elena Giulia Rossi(Accademia di Belle Arti di Roma) Mercati e valori dell’arte digitale discussant Stefania Zuliani

Il processo osmotico tra creazione artistica e sfera economica sembra essersi sublimato nell’NFT. Not Fungible Token, una certificazione registrata su blockchain che garantisce l’unicità dell’opera escludendo ogni tipo di mediatore. Questo fenomeno è esploso in maniera così improvvisa e virale da aver cancellato ogni passaggio dell’evoluzione delle arti digitali, nate ormai da più di un ventennio e che, nella maggior parte dei casi, hanno poco a che spartire con molte delle opere che, nel nome dell’NFT, hanno mandato in tilt il mercato dell’arte. L’intervento vuole ripercorrere il percorso creativo di alcuni artisti digitali che all’era della blockchain sono arrivati seguendone tutti i passaggi e che sono stati particolarmente attenti a sperimentare diverse modalità di vendita di opere digitali, un settore quanto mai complesso e legato anche al problema della conservazione.

Elena Giulia Rossi lavora e vive a Roma. Dopo studi a Chicago e collaborazioni con istituzioni di ricerca e museali statunitensi, è tornata in Italia per approfondire la sua ricerca nell’ambito dell’ arte contemporanea, che si muove al crocevia tra biologia, tecnologia e scienza. In questi percorsi si sono intrecciate le sue esperienze lavorative, tra pratica e teoria, con musei, gallerie, riviste e quotidiani, con la piattaforma online Arshake (www.arshake.com) e con l’attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove insegna net art e teoria delle arti multimediali. È autrice di Archeonet. Viaggio nella storia della net/web art e suo ingresso nei musei tradizionali (Lalli Editore, Siena 2003) e di Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet (postmedia, Milano, 2021).

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venerdi 25 febbraio: ore 10- 12 Pittura e mercato: un’antinomia?

Linda Borean (Università degli Studi di Udine) Raffaella Morselli (Università degli Studi di Teramo)

Quanto costava un quadro? Riflessioni sul prezzo della pittura dal punto di vista di artisti, collezionisti e mercanti.

L’archiatra pontificio Giulio Mancini agli inizi del Seicento nelle sue Considerazioni sulla pittura dedicò una parte del suo scritto alle “Regole per comprare, conservare e collocare le pitture” a dimostrazione di un forte interesse verso questo tema. Ma qual era in effetti in epoca moderna il valore della pittura e quali gli attori del mercato dell’arte? Lo chiederemo a due storiche dell’arte, specialiste di arte barocca e collezionismo: Linda Borean dell’Università degli Studi di Udine e Raffaella Morselli dell’Università degli Studi di Teramo che ci guideranno tra Roma, Bologna e Venezia al seguito di pittori, mercanti e collezionisti tra libri di conti e inventari, cercando di comprendere com’è cambiato nel tempo il ruolo dell’artista nella società di Antico Regime, anche grazie alle strategie economiche messe in atto per decretare il valore della pittura.

Linda Borean, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna, è direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Udine. Specialista di arte veneta, ha pubblicato monografie e curato mostre su figure e temi del collezionismo e del mercato dell’arte in epoca moderna (Rencontres à Venise: étrangers et vénitiens dans l'art du XVIIème siécle, Ajaccio 2018; La galleria Manfrin a Venezia: l'ultima collezione d'arte della Serenissima, Udine 2018). Ha coordinato il progetto sul Collezionismo d’arte a Venezia dalle origini all’Ottocento, con il Getty Research Institute (Venezia 2007-2009).

Raffaella Morselli, professoressa ordinaria di Storia dell’arte moderna, è prorettrice per la cultura dell’Università degli Studi di Teramo. Specialista di storia della committenza, del collezionismo e del mercato dell’arte del Seicento. Ha pubblicato monografie e curato mostre, tra le quali Gonzaga. La Celeste Galeria a Mantova 2003, Vivere d'arte. Carriere e finanze nell'Italia moderna, Roma 2008, Rubens e la cultura italiana, Roma 2020. Tra le molte collaborazioni internazionali si ricorda quella con il Getty Research Institute sugli inventari bolognesi del Seicento.

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venerdi 25 febbraio, ore 15- 17 Il mercato dell'arte e antiquariale tra '500 e '700

Federica Missere Fontana, Prezzi e desideri: il mercato delle monete antiche nell’età dell’antiquaria.

In Europa, nel Cinquecento e nel Seicento, il collezionismo di monete antiche ha avuto un ruolo di primo piano nell’affollato e formicolante mondo di antiquari, eruditi, collezionisti, studiosi e letterati. Il paziente laborìo da essi operato, pur se suggerito da diversi intenti, ha fatto sì che la moneta divenisse nel tempo un attendibile strumento di studio. Ad influire sul prezzo di mercato hanno pesato, in varia misura, l’autentico interesse per le antichità, lo smanioso desiderio di possedere esemplari unici o rari, la volontà di assumere prestigio sociale attraverso la formazione di un’importante raccolta. Federica Missere, attenta e competente studiosa di queste tematiche, ci illustrerà i moventi del collezionismo di moneta in età barocca e i suoi risvolti sul piano economico, attraverso la fitta rete di relazioni tra mercanti, periti, mediatori

Federica Missere, storica del collezionismo antico, ha condotto ricerche di storia degli studi numismatici e del collezionismo indagando, con meticolosità e acume, immagini monetali, documenti di archivio - quali carteggi, manoscritti, inventari, prezziari - oltre che antichi libri a stampa, disegni, incisioni. La sua vasta produzione scientifica si è focalizzata soprattutto sulle raccolte monetali e gli scambi antiquari nell’età barocca a Milano, Venezia, Padova, Roma. L’opera Testimoni parlanti. Le monete antiche a Roma tra Cinquecento e Seicento (2009), introdotta da un bel saggio di Claudio Franzoni, restituisce appieno l’immagine vivida del mondo degli antiquari europei che nell’ambiente romano trovarono fertile campo per i loro interessi.

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Marco Cadioli, The Promise 2022Lorenzo Lotto, Ritratto di Andrea Odoni 1527