Arte e Architettura | Ombre - La meridiana del Campus
Scultura di Lucio Perone
Lucio Perone, l’artista che vive e lavora a Rotondi e noto per le sue ironiche e surreali sculture pop, ha creato Ombre, una “meridiana d’autore” a forma di una gigantesca matita colorata, sostenuta da un omino, che “cattura” la luce e la proietta sulle ore segnate sul pavimento della Piazza del Sapere. La “matita e gli omini” appartengono al vocabolario visivo dell’artista, fatto di oggetti quotidiani di grandi dimensioni con cui crea accostamenti insoliti e spiazzanti.
Ombre (2018) è una scultura in acciaio, vetroresina e vernice industriale (1000 x 250 x 250 cm) che l’artista ha donato all’Ateneo salernitano nell'ambito del progetto "Art on Campus. OverAll", promosso dall’Università di Salerno e curato dalla prof.ssa Maria Passaro (docente di storia dell’arte contemporanea del DISPAC e responsabile scientifico per la catalogazione, conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico dell'Ateneo).
Lucio Perone nasce a Napoli nel 1972, frequenta il Liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Condivide con il fratello gemello Giuseppe il percorso formativo e l’attività iniziale per poi scegliere una strada tutta sua che lo porta ad avere mostre personali e inviti a importanti rassegne d’arte, in Italia e all’estero. Tra i critici che hanno scritto sul suo lavoro Achille Bonito Oliva, Luca Beatrice. Lucio Perone inizia la sua carriera espositiva, invitato a partecipare nel maggio 2000, alla terza edizione del progetto d’arte pubblica allestito sul colonnato di Piazza Plebiscito a Napoli dal titolo “Bandiere di Maggio”, a cura di Eduardo Cicelyn (futuro direttore del Museo Madre dal 2005 e allora consulente della Regione Campania per l’arte contemporanea). Per l’occasione presenta quindici matite in pvc e resina. Le matite sono il motivo più volte reiterato dall’artista. Le realizza in diverse dimensioni e materiali, collocandole, molto spesso, in improbabili posizioni, come appese al muro o “comodamente” distese su di una sedia. Ma il repertorio di forme scultoree create dall’artista è fatto anche da tanti altri oggetti di uso comune che s’impongono per la loro carica ironica, giocando con le grandi sculture pop del maestro americano Claes Oldenburg.